Una lotta senza tempo

dal numero di marzo 2024 di Liberetà Toscana

Da marzo a maggio un ciclo di eventi ricorda la prima conferenza della donna lavoratrice, promossa dalla Cgil nel gennaio 1954 a Firenze. Oggi, femminismo significa cambiare linguaggio e ripensare i rapporti di potere

A Firenze, il 23 e 24 gennaio 1954 si svolse la prima conferenza nazionale della donna lavoratrice, promossa dalla Cgil. L’idea nacque da due passaggi avvenuti nel 1952: nel marzo a Roma la commissione femminile nazionale della Cgil si espresse per l’organizzazione di assemblee, per discutere delle problematiche specifiche delle lavoratrici ed avviare così un’azione di sensibilizzazione, da far culminare in una conferenza
nazionale. Il resoconto della riunione divenne pubblico attraverso la pubblicazione sulla rivista Le nostre lotte. Successivamente, in occasione del terzo congresso nazionale della Cgil, Di Vittorio nella sua relazione di apertura affrontò i nodi del lavoro e delle rivendicazioni delle donne, annunciando formalmente la richiesta della commissione femminile. Si apriva così il percorso che di lì a un anno avrebbe portato a questo evento, momento periodizzante della storia del femminismo sindacale in Italia. La conferenza fu pensata come un momento che coinvolgesse tutte le donne, non solo quelle della Cgil, aprendosi alle non sindacalizzate e ricercando, nonostante fossero passati solo pochi anni dalla rottura della Cgil unitaria, il coinvolgimento delle donne della Uil e della Cisl e un dialogo con l’Udi, l’organizzazione delle donne comuniste che portava avanti un percorso analogo. Nel corso del 1953 si svolsero numerose assemblee territoriali e provinciali. In Toscana grande fu l’impegno della Federmezzadri, categoria dove la tematica era molto
sentita per la particolare gravità della condizione della donna nella famiglia patriarcale mezzadrile.

La conferenza di Firenze
fu un successo. La partecipazione fu alta, con tanto di delegazioni straniere, e intervennero numerose donne in rappresentanza di tutte le categorie del mondo del lavoro e di tutto il territorio nazionale. La due giorni si concluse con il lancio della “Carta dei diritti della lavoratrice”, una piattaforma per avviare l’azione rivendicativa del sindacato: diritto al lavoro e accesso a tutte le carriere e professioni; uguale lavoro uguale retribuzione; protezione della salute; tutela della maternità; rispetto dei contratti, della personalità umana e delle libertà anche all’interno delle aziende. Da qui prendeva il via quella lotta per l’affermazione dei diritti e della dignità della donna nel mondo del lavoro e della società. Proprio sulla base di questa lunga durata abbiamo scelto di intitolare Una lotta senza tempo la rassegna di eventi che la Cgil e lo Spi nazionale e toscano, insieme alla Fondazione Valore Lavoro, all’Archivio nazionale della Cgil e a Smile- Toscana, in collaborazione con i coordinamenti donne e la Camera del lavoro metropolitana di Firenze, con la copromozione del Comune di Firenze, hanno messo in cantiere in occasione del 70° anniversario della conferenza. Una serie di iniziative che uniranno ricostruzione storica e linguaggio artistico per poi affrontare le emergenze e le rivendicazioni del presente, approdando all’assemblea nazionale Belle ciao 2024 che, per l’occasione, si terrà il 22 aprile a Firenze. Gli eventi si svolgeranno prevalentemente nel complesso delle Murate, ex convento di clausura, ex carcere, oggi luogo di cultura, di socialità e di partecipazione soprattutto femminile. A breve sarà inaugurata proprio qui la casa delle donne fiorentina.

Una mostra ripercorrerà
la storia di quella conferenza e il percorso compiuto fino a oggi dal movimento femminista sindacale, accompagnata da un ciclo di incontri con autrici, autori e attivisti dal titolo Conversazioni sul corpo. Il corpo come strumento politico per eccellenza, centrale nel percorso di costruzione della cittadinanza, ma non ancora pienamente riscattato quando diverso, non conforme, sessuato. La prima conversazione, dal titolo Terzo tempo. Oltre lo stigma della vecchiaia, sarà il 7 marzo con Lidia Ravera. Avvicinarsi al femminismo è il titolo scelto invece per il ciclo di conferenze da cui prenderanno vita laboratori partecipativi anche con linguaggi innovativi.

Negli ultimi mesi una nuova ondata di femminismo ha chiamato tutti a un’assunzione di responsabilità collettiva contro il sistema patriarcale. Avvicinarsi al femminismo, oggi, significa per noi, assumere un paradigma anticapitalista e farsi promotori e promotrici di un cambiamento che passa dal linguaggio, dal ripensamento dei sistemi di potere e della lotta di classe, dalla lettura dei dati in chiave di genere, per proporre narrazioni e azioni capaci di superare le disuguaglianze e garantire una piena libertà di tutti. Oggi, come allora, proviamo ad aprirci alla contaminazione, alla pluralità di pensieri e linguaggi per avviarci a nuove conquiste. Per il programma completo: www.unalottasenzatempo.it

Sommario

Referendum

Puoi firmare nelle nostre sedi e online su cgil.it/referendum

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