Il Piccolo museo del diario, nato da un’intuizione del giornalista Saverio Tutino, propone al pubblico testi intimi di persone comuni. È un modo per raccontare la storia da un punto di vista differente
(dal numero di aprile 2023 di LiberEtà Toscana)
Una storia comune. «Care persone fatene tesoro di questo lenzuolo che c’è un po’ della vita mia». Così Clelia Marchi, una contadina di Poggio Rusco nel mantovano, inizia a ricordare la sua vita. Non lo fa su un foglio di carta ma su un lenzuolo del corredo che raccoglie i momenti della vita nei campi e dell’amore: «Le lenzuola non le posso più consumare col marito e allora ho pensato di adoperarle per scrivere». A questo lenzuolo è dedicata una stanza nel Piccolo museo del diario di Pieve Santo Stefano. Una storia gestita oggi dalla fondazione Archivio diaristico nazionale e cominciata nel 1984 per iniziativa di Saverio Tutino di cui quest’anno verranno ricordati i cento anni dalla nascita. Oggi l’archivio raccoglie quasi diecimila documenti autobiografici scritti dalle persone più diverse per
cultura, attività, luogo di vita.
L’archivio. Il lavoro, iniziato alla metà degli anni Ottanta, ha ottenuto riconoscimenti
internazionali ed è diventato un modello europeo. Ha sviluppato un’attività scientifica che ha generato convegni e pubblicazione di saggi, collane e antologie. E collaborazioni: tra queste anche con LiberEtà. Oltre a una rivista, il semestrale Primapersona, e produzioni teatrali e cinematografiche. L’annuale Premio Pieve, concorso per diari e memorie, contribuisce a far giungere a Pieve Santo Stefano documenti inediti. Ecco come Saverio Tutino, scomparso nel 2011, ricordava l’idea dell’archivio dei diari: «Niente mi è sembrato più vicino a quanto avevo fatto in tutta la mia vita (balilla, partigiano, giornalista militante nel comunismo internazionale) che andare verso la vita degli altri non più per offrire futuri paradisi collettivi, ma per consolidare l’identità individuale presente. Creare un archivio della memoria personale come gesto quasi riparatore per offrire pari opportunità a tutti quelli che vogliono raccontare solo un pezzo della propria vita giorno per giorno oppure nella ricostruzione di un’epoca intera. Nel 1984 ho fondato a Pieve Santo Stefano un archivio che raccoglie diari, memorie, epistolari di persone sconosciute: i documenti scritti di ogni persona che li conservi o li abbia conservati in un angolo della propria casa, sono diventati per me l’oggetto di una ricerca sulla vita umana».
Una ricerca che non ha mai fine. Il senso lo spiega Camillo Brezzi, già docente universitario di storia contemporanea e oggi direttore scientifico della fondazione: «Simili e distanti al contempo, questi importanti documenti offrono a studiose e studiosi la possibilità di restituire la complessità e le multiple sfaccettature del passato, alterano una tradizione storiografica propensa a valorizzare la dimensione politico-istituzionale piuttosto che quella sociale e culturale, aprono a nuove prospettive, includendo la dimensione individuale». Il diario era stato spesso liquidato come un fatto intimo e personale. Brezzi, che con la collega Patrizia Gabrielli ha scritto il volume La forza della memoria (Il Mulino), la pensa diversamente: «La scrittura autobiografica, nei suoi diversi generi letterari, possiede una qualità intrinseca, un valore etico. Attraverso il racconto di sé si attribuisce significato alla propria vita, simile a quella di tanti altri, a vite dimenticate, considerate insignificanti o banali. Scrivendo si ridisegna la propria biografia, le si attribuisce senso, soprattutto si lascia testimonianza e si alimenta una comune memoria. Le culture della gente comune ricompongono il racconto corale di una società». Saverio Tutino, nato a Milano nel 1923, giornalista, fondò l’Archivio diaristico nazionale nel 1984.
Come visitarlo
Piccolo Museo del Diario a Pieve Santo Stefano (AR)
[email protected]
telefono 0575 797734 – cell. 3791001297.
Orario lun-ven 9:30-12:30; 15:00-18:00. Sabato, domenica e festivi 10:00- 13:00; 15:00-18:00.
Chiuso 1 e 6 gen, Pasqua, 25 e 26 dic.
Biglietto: tariffa unica con visita guidata 5€ prenotazione consigliata www.piccolomuseodeldiario.it/prenota/
Visite di gruppo oltre 10 persone: prenotazione obbligatoria scrivendo a [email protected] o contattando telefonicamente il museo.