Il mese del Carnevale

(dal numero di febbraio 2024 di LiberEtà Toscana)

Ecco alcuni degli appuntamenti più particolari. Oltre alla famosa sfilata di carri allegorici a Viareggio, ricordiamo i festeggiamenti in onore di re Giocondo a Foiano della Chiana, e il carnevale dei figli di Bocco a Castiglion Fibocchi. A Piombino il protagonista è Ciccio, una maschera rappresentata da un faccione di cartapesta che al termine delle festività viene bruciata in piazza Bovio. Il carnevale storico di Bibbiena, che si celebra fin dal 1350, rievoca in perfetto stile medievale la leggenda della bella Mea, giovane lavandaia contesa al suo vero amore dal figlio del signore di Bibbiena. E ancora quello di San Casciano Val di Pesa che rievoca ogni anno la storia dell’assedio militare di Castruccio Castracani subìto dal paese nel 1325.
A Bientina i festeggiamenti culminano con il famoso falò del bientinaccio. A San Gimignano i carri allegorici di cartapesta delle opposte contrade di Piazzetta e di Maremma sfilano nel paese con la festa in maschera che dura fino a tarda sera.
In occasione del carnevale di San Giovanni Valdarno, nelle domeniche che precedono il martedì grasso, si svolgono le antiche cinque cerimonie degli “uffizi” per celebrare appunto l’uffizio dei defunti. Al termine tutti a gustare lo stufato alla sangiovannese nei saloni della basilica. Il mercoledì delle Ceneri si festeggia invece la “salacca”, ossia l’acciuga salata, con
piatti a base di questo ingrediente. Ultimo ma non per importanza quello di Santa Croce sull’Arno con le centinaia di maschere artigianali, spesso realizzate interamente in pelle.

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