Quasi 66 mila servizi erogati nei periodi di gennaio-marzo e settembre-dicembre 2022 in cui sono state attive le 70 Botteghe della Salute in Toscana, con circa il 60% delle richieste che si sono concentrate sui servizi digitali regionali e sanitari, e il restante 40% invece su quelli comunali di front office. I dati, raccolti da Anci Toscana, sono emersi durante il XII Congresso dello Spi Cgil Toscana, in corso al Teatro Goldoni di Livorno. Alcuni sedi del sindacato dei pensionati sono coinvolte infatti nel sistema delle Botteghe della Salute, un progetto di prossimità, in favore anche della popolazione anziana, che garantisce l’accesso agevolato e assistito ai servizi pubblici e digitali dei cittadini di zone particolarmente disagiate.
“Questo progetto di rete è gestito dal 2017 da Anci Toscana ed è nato dentro le strutture comunali di facile accesso, come sportelli Urp e piccole biblioteche – ha spiegato March Hilde, coordinatrice per Anci Toscana del progetto Botteghe della Salute – per questo in una prima fase i servizi offerti e richiesti erano principalmente di tipo comunale. Un dato che dal 2020, con l’avvento della pandemia, ha iniziato a cambiare sensibilmente e siamo arrivati quasi a un ribaltamento: hanno iniziato a essere maggiormente richiesti i servizi di sanità digitale e quelli connessi alla cosiddetta identità digitale”.
Per quanto riguarda i servizi erogati l’anno scorso dalle Botteghe della Salute, nell’ambito dei sistemi regionali e di identità digitale, la maggior parte delle richieste ha interessato i servizi sanitari accessibili tramite Spid e tessera sanitaria (oltre 11mila richieste), come ad esempio il fascicolo sanitario elettronico, il cambio del medico online e la certificazione di reddito per le esenzioni del ticket. Seguono l’attivazione della tessera sanitaria elettronica (8.760 richieste) e le prenotazioni per il CUP (più di 8.361). I dati sono riferiti a due periodi distinti, gennaio-marzo e settembre-dicembre 2022, in cui l’attività delle Botteghe della Salute era a pieno regime, mentre negli altri momenti dell’anno era in corso un turn-over degli operatori con la relativa formazione.
“Se consideriamo che maggior parte degli utenti delle Botteghe della Salute sono persone anziane over 65, capiamo la valenza di questi dati – ha aggiunto March Hilde – quello che noi cerchiamo di fare con questo progetto è di contribuire a un tipo di inclusione generazionale, territoriale (perché le botteghe sono prevalente dislocate in territori marginali e periferici della Toscana), e un’inclusione digitale, la sfida che ci ha consegnato il periodo della pandemia e che continuerà ad essere una delle più importanti per il futuro”.