Toscana digitale, Spi Cgil rilancia

Quattro assessori, in presenza Stefano Ciuoffo (Infrastrutture digitali) e Leonardo Marras (Turismo), collegati invece da remoto (causa covid) Alessandra Nardini (Istruzione, formazione professionale, università e ricerca) e Simone Bezzini (Diritto alla salute e sanità). Era annunciato anche il presidente toscano Eugenio Giani, ma è stato trattenuto da un altro importante impegno (sul covid). Comunque, giunta regionale in prima linea sulle politiche per la Toscana digitale. Al Teatro La Compagnia di Firenze si è fatto il punto (quasi gli Stati generali), sui progetti in corso di realizzazione e su quanto c’è ancora da fare per una Toscana più connessa e veloce: dal miglioramento delle conoscenze delle donne, degli anziani, dei fragili e dei lavoratori all’utilizzo dei social da parte dei giovani, i progetti per commercianti, per gli operatori del turismo, gli imprenditori e gli artigiani. La via toscana alla digitalizzazione è lastricata di progetti portati avanti con impegno e anche successi. Come il primo posto conquistato dal progetto “Connessi in buona compagnia”, primo in Italia per l’inclusione digitale. La proclamazione risale ormai a tre mesi fa, ma se ne è riparlato anche questa mattina come esempio da seguire. Ma anche per andare oltre.
L’assessore Bezzini ricorda gli oltre 15 milioni di accessi al sito referti Covid, le centomila televisite nel 2020 e altrettante nel 2021, lo sviluppo dell’app Toscana Salute, scaricata sul proprio smartphone da oltre un milione di cittadini, dove è possibile prenotare facilmente visite ed esami, consultare il fascicolo sanitario elettronico e accedere a tanti altri servizi. “L’innovazione digitale – osserva – è semplificazione, che però in sanità deve significare anche cambiamento dell’organizzazione sanitaria, soprattutto miglioramento della presa in carico del paziente”. “Il tema delle competenze digitali – aggiunge – è fondamentale, sia per accedere a tutti i servizi online, semplici e veloci, sia per cogliere appieno le potenzialità della telemedicina, a partire dalla televisita tra medico e paziente e il teleconsulto tra professionisti. Le opportunità sono tante sia per i cittadini, sia per gli operatori sanitari”.
Il tema della salute e dell’accesso digitale ai servizi sanitari è stato approfondito in uno dei tre panel tematici in scaletta, quello sulle “competenze digitali per la sanità territoriale e l’inclusione digitale”, che ha visto la partecipazione anche di Alessio Gramolati, segretario generale toscano dello Spi Cgil e Stefano Nuti, segretario generale FNP Cisl. I sindacati dei pensionati, ricordiamo, hanno condiviso con la Regione fin dal primo momento (era il 2019) il progetto. Ma il cammino è ancora lungo.
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Ha ricordato Alessio Gramolati che l’Italia in questo campo è ventesima sui 27 paesi europei. Cosa significa rimanere in questa condizione? Intanto lavorare peggio. “Nel 2030 – ricorda Gramolati – in Italia avremo circa un milione e mezzo di cronici. Come li cureremo? Credo che non li potremo assistere decentemente senza innovazione, senza tecnologie. Perciò bisogna correre, accelerare. Il fatto di entrare in questo mondo deve essere un’opportunità non un problema. Come ha dimostrato il premio nazionale per Connessi in buona compagnia. Quando la società toscana riesce a tenere insieme capacità di innovare, creatività, competenze, innovazione, è vincente”. Bisogna dunque fare un ulteriore sforzo. Da una ricerca del Sant’Anna, le persone che usano internet nella fascia over 65 sono l’80%, nel 2019 erano la metà, il 42%. Ma quanti di questi usano la telemedicina? L’8%. Significa che la tecnologia ancora non aiuta a vedere che esiste una possibilità per vivere meglio. Le parte più resistente si registra soprattutto nella fascia più anziana. Va quindi sburocratizzato il rapporto del cittadino con la sanità. Gramolati dal palco del Teatro della Compagnia lancia una sfida: “Nei prossimi cinque mesi non si potrebbero trovare 50 cose che la tecnologia ti permetta di fare in maniera più facile? Passaggi burocratici da eliminare perché inutili, ripetitivi? Allora, sono convinto, anche quella quota di persone che non vede nella tecnologia un’opportunità comincerà a crederci e a partecipare”.
L’assessore Bezzini, anche se a distanza, annuisce e rimanda al piano di assistenza territoriale che dovrebbe essere approvato entro l’anno.
Conclude i lavori l’assessore Ciuoffo: “Superare il gap digitale è il nostro principale obiettivo. La formazione, l’istruzione, il mondo della scuola hanno un ruolo chiave per vincere la sfida contro l’analfabetismo digitale”.

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