Tagliati i posti letto in tre ospedali di Pistoia: “Decisione anacronistica”

La salute non può andare in vacanza. Chiudere i posti letto negli ospedali San Iacopo, Cosma e Damiano e Lorenzo Pacini durante il periodo estivo riduce la qualità e la quantità del servizio sanitario, colpendo in particolare i cittadini più fragili. A dirlo sono CGIL, SPI CGIL e FP CGIL di Pistoia, secondo cui questo tipo di tagli è anacronistico. In molti infatti rinunceranno alle vacanze a seguito della crisi e del caro-vita: circa 9 milioni di italiani resteranno in città secondo le analisi dell’istituto EMG Different.

“Complessivamente l’intero territorio della provincia pistoiese vedrà chiudere il 7% dei posti letto nel periodo dal 6 giugno fino al 6 agosto, 9% nel periodo 7 agosto 3 settembre (si passa da 408 posti letto a 372) e del 7% dal 4 settembre al 17 settembre”, fanno sapere i Segretari Generali di CGIL, SPI CGIL e FP CGIL di Pistoia Daniele Gioffredi, Andrea Brachi e Sandro Malucchi.

Le sigle sindacali hanno diffuso i numeri di queste chiusure estive. Nel dettaglio, per l’ospedale San Jacopo il setting chirurgico d’elezione, che ha modalità di accesso all’intervento tramite lo scorrimento della lista di programmazione in base al tempo di inserimento ed alla priorità assegnata all’intervento, ha ridotto il posti letto da 46 a
36 per il periodo compreso dal 6 giugno al 7 agosto. Perde ulteriori 12 posti letto, ovvero scende a 24, dall’8 agosto fino all’11 di settembre.

Anche le low care covid del Ceppo – ovvero le strutture sanitarie attrezzate per curare pazienti non gravi o che devono riabilitarsi dopo la fase acuta di una malattia – collocate ai piani 3 est e ovest, passano da 32 a 16 dal 6 giugno al 3 luglio per ridursi a zero posti letto nel periodo compreso tra il 4 luglio e il 18 settembre.

Si dimezzano, per l’intero periodo estivo, le sale operatorie dell’ospedale San Iacopo – da 8 a 4 e nel periodo agostano diventano 3 – e medesimo destino è stato riservato alle sale operatorie dell’ospedale di Pescia con esito conseguente per il posti letto chirurgici. Passano a zero nel periodo compreso tra il 13 giugno e il 3 luglio per ridursi, dagli usuali 26 a 10 nel periodo che va dal 4 luglio e termina il 18 settembre.

“Per la maggioranza degli italiani in viaggio – chiarisce la CGIL – la durata della vacanza è inferiore alla settimana mentre per quasi un italiano su tre è compresa tra 1 e 2 settimane, con una durata media della vacanza di quasi dieci giorni. La concentrazione delle ferie è nel periodo di ferragosto e di conseguenza appare decisamente prolungato il periodo di chiusura, seppur parziale, dei posti letto ospedalieri che, secondo lo schema di ASL Toscana Centro, prende il via il 6 giugno e si conclude entro la prima metà di settembre.”

Secondo la Cgil, in realtà, “le cause delle chiusure dei posti letto nel periodo estivo sono determinate dalla robusta mancanza di personale sanitario che non riesce a sostituirsi nel periodo estivo, quello in cui cade la fruizione obbligatoria delle ferie. Il rischio è anche quello di determinare un aumento dello stress lavoro correlato per gli operatori della sanità che anche per l’anno 2023 – basta vedere il bilancio preventivo relativo – hanno ridotto l’incidenza sui costi complessivi della ASL Toscana Centro di 6,225 milioni di euro. In assenza di piani assunzionali congrui e ampi la chiusura dei posti letto appare l’inevitabile ed estrema ratio di un modello organizzativo che colpisce – suo malgrado – i più deboli e i più fragili tra i cittadini, esattamente quelli costretti dalla precarietà delle proprie condizioni di salute a rimanere a casa in ogni periodo dell’anno”.

Sommario

Recenti