Scuola: baby boomers, generazioni X e Z a confronto. Il secondo incontro del progetto “La scuola di ieri, la scuola di oggi”

Si è svolto stamattina allo Spazio Alfieri di Firenze il secondo incontro del progetto “La scuola di ieri, la scuola di oggi: le conquiste del passato, le aspirazioni per il futuro”, promosso dalla Lega Spi Q1 Spartaco Lavagnini, che vede protagonisti gli studenti di alcune classi di scuole secondarie di secondo grado di Firenze e provincia: il Liceo Artistico Statale “Porta Romana-Sesto Fiorentino”, il Liceo Economico Sociale “Duca d’Aosta”, il Liceo Classico “Galileo” e il Liceo Scientifico “SS. Annunziata” di Firenze.

Nel primo incontro, lo scorso novembre, si era parlato dei Decreti delegati e dei cambiamenti che hanno investito la scuola italiana negli ultimi decenni. Su questi temi gli studenti hanno realizzato degli approfondimenti che hanno presentato stamattina ai relatori del precedente incontro: Beniamino Deidda, Daniela Lastri, Andrea Mazzoni, Emanuele Rossi, Simonetta Soldani. Presente in platea anche il segretario generale dello Spi Cgil Toscana Alessio Gramolati.

Aprendo la mattinata Patrizia Visconti, responsabile del progetto, ha ricordato il convegno recentemento svoltosi in Palazzo Vecchio a Firenze dedicato ai decreti delegati  e all’esigenza di ricostruire un nuovo patto fiducia tra genitori, docenti e studenti. “Sempre, nella storia, quando un bisogno diventa pressante, arrivano stimoli e suggerimenti da tutte le parti” ha commentato Visconti.

Presentando i loro lavori, gli studenti della 5^H del Liceo Artistico Statale “Porta Romana di Sesto Fiorentino” hanno toccato diversi temi: l’esigenza di un apprendimento più dinamico e meno statico, il rischio che la classe finisca col riprodurre le stesse diversità che esistono nella società, la necessità di professori giovani e capaci di creare un rapporto empatico con gli studenti, l’esigenza di una relazione tra insegnanti e studenti basata sull’ascolto e sull buona comunicazione. Un tema che ha suscitato molto dibattito in classe è stato quello della “scuola del merito”, che rischia – secondo gli studenti – di incentivare l’individualismo anziché la cooperazione, oltre che di creare disparità sociali: occorrerebbe invece, secondo i ragazzi, creare un ambiente educativo inclusivo capace di valorizzare ciascuno studente.

La 2^D del Liceo Economico Sociale “Duca d’Aosta” ha raccolto le esperienze con la scuola vissute da tre diverse generazioni: nonni, genitori, coetanei, mettendo in luce omogeneità e differenze di punti di vista. Hanno anche focalizzato l’attenzione su alcuni problemi della scuola di oggi (ad esempio il distacco tra scuola e società, i voti intesi in maniera “tradizionale”) e proposto delle possibili soluzioni, ad esempio l’introduzione di una o due ore interamente dedicate all’attualità, accompagnare i voti con un dettagliato giudizio personale, un orienteering più dettagliato, un migliore impiego degli studenti dell’alternanza scuola-lavoro, assemblee su argomenti riguardanti la scuola.

La 4^E del Liceo Classico “Galileo” ha approfondito molti temi: la Costituzione e l’educazione alla persona (i costi dell’istruzione scolastica, le poche borse di studio, come dovrebbe cambiare l’insegnamento dell’educazione civica), l’abbandono scolastico con riferimento in particolare al divario tra nord e sud del Paese e al progetto Agenda Sud, l’emancipazione femminile attraverso lo studio, la partecipazione attiva nel passato (La Zanzara, gli Angeli del Fango), presente (intervista al Collettivo Galileo, Alluvione a Campi Bisenzio) e futuro (come deve essere, secondo gli studenti, la scuola democratica). Dagli studenti è emerso il desiderio di una scuola che incoraggi le passioni dei ragazzi e che possa davvero rappresentare un ascensore sociale.

Anche la 4^C del Liceo Scientifico “SS. Annunziata” ha raccolto, attraverso una serie di videointerviste, le differenti percezioni di tre generazioni di studenti: generazione Baby Boomers (1946-1964), generazione X (1965-1980), generazione Z (2000-2012).
Le interviste hanno permesso di analizzare alcuni aspetti e come si sono modificati nel tempo: l’aumento dei costi dei materiale, l’importanza dello studio, la crescita degli spazi di partecipazione, il miglioramento del rapporto con gli insegnanti, meno distaccato e più informale. Ci sono stati dei miglioramenti – hanno osservato gli studenti – ma siamo sicuri che non si sia trattato di cambiamenti superficiali? Oggi la scuola sembra allontanarsi sempre di più dalla realtà politica e sociale…

“Per guardare avanti bisogna sempre capire da dove veniamo, anche ponendosi degli interrogativi – ha commentato Mario Batistini, segretario generale Spi Cgil Firenze, per questo collegare come avete fatto le esperienze delle generazioni precedenti con quelle attuali che state vivendo vivete è fondamentale”.

“Il grande cambiamento è avvenuto nella scuola negli anni ’60, perché è avvenuto nella società – ha evidenziato la storica Simonetta SoldaniLa scuola è un luogo di generazioni diverse che si incontrano. Se l’insegnamento è fatto bene cambia non solo gli studenti, ma anche coloro che parlano agli studenti”.

Lo storico ed ex docente Andrea Mazzoni si è soffermato, tra le varie cose, sul rapporto tra scuola e politica, evidenziando l’importanza di potersi misurare, dentro la scuola, con le diversità esistenti nella società.

“Assistiamo al rischio di un isolamento della scuola verso il contesto sociale, invece ci deve essere una forte relazione tra scuola e società – ha detto Daniela LastriOgni generazione si lega ad eventi dirompenti su cui ci sarebbe bisogno di discutere”.

Emanuele Rossi, Segretario generale della FLC Firenze, ha sottolineato l’importanza, per gli studenti di collegare il mondo esterno alla propria esperienza scolastica e di valorizzare le opportunità di partecipazione e li ha invitati a tradurre questo impegno in azioni e iniziative concrete di cambiamento.

Il magistrato Beniamino Deidda ha posto l’accento sul ruolo della scuola, che deve essere quello di trasmettere lo spirito pubblico.

Alessandra Scaffai, segretaria della Lega SLega Spi Spartaco Lavagnini, ha citato una frase di Giuseppe Di Vittorio: ‘Il distacco dalla scuola fu una grande amarezza. Amavo molto la lettura e ogni pagina di libro era come una rivelazione per me. Avevo sete di quelle rivelazioni”
esortando i ragazzi ad avere sempre sete di quelle rivelazioni.

Infine Anna Costagli della Segreteria Spi Cgil Toscana ha consegnato una targa agli studenti ricordando che le sedi Spi sono aperte a tutti in qualsiasi momento.

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