Promesse e niente di più. I pensionati non sono una priorità del Paese

di Alessio Gramolati

“Chi sono questi per pretendere quel che sarebbe giusto, per loro e per tutti quelli che presto o tardi saranno qui dove sono loro ora ? Sono gli anziani? I diversamente attivi? I longevi? Quelli a cui fanno male le gambe e vanno, fanno male le mani e le stringono? Quelli che non ci sentono più benissimo ma capiscono al volo l’aria che tira?

Sono tanti e i demografi si sgolano da tempo per far capire che crescono di anno in anno: inesorabile dato di fatto. Ora che i numeri sono stesi sul tavolo come le carte a scala quaranta, c’è chi dice, bontà sua, che sono belle carte. Non un problema, una ricchezza. Non un carico, una risorsa. Perché l’aumento dell’aspettativa di vita non è né un male e neppure un regalo. Piuttosto una conquista. Un sapiente equilibrio di innovazione tecnologica e conquiste sociali. Comunque li guardi, li giri e rigiri, portano valore. Lo hanno portato ai bilanci dello Stato, perché è su di loro (e sulla sanità) che si è fatto cassa per far fronte alla crisi. E nello stesso tempo lo hanno portato alle famiglie dato che 6 milioni di loro hanno girato verso di esse almeno 10 miliardi.

Ora queste persone hanno preso una decisione: si manifesta! A Roma, al Circo Massimo, il 16 novembre prossimo. Contro il Governo? No, per il Governo delle cose che non possono continuare ad essere annunciate e poi trascurate, per i diritti che non possono essere riconosciuti e poi umiliati. Non dispiace certo, tanto per dirne una, che siano aperti i tavoli di confronto per una vera riforma della Fornero. Ma la pazienza degli anziani è condizionata dal fatto che quando si invecchia si ha sempre l’idea che il tempo non basti.

Gli anziani non sopportano il farsetto. Si è discusso, bene. Si è preso atto, bene ancora. Quando però ci si alza non si possono stringere in mano un pugno di mosche. Pochi euro lordi l’anno non si possono raccontare. Suonano come una beffa. Sappiamo che la sterilizzazione dell’aumento dell’Iva e le politiche dei sovranisti fatte di dazi e barriere doganali hanno ridotto i margini di manovra e hanno ulteriormente danneggiato la già fragile congiuntura economica e i conti dello Stato.

Ma gentili Ministri, gentili Parlamentari, non sarebbe stato bene che i pensionati rientrassero nelle priorità? È una pretesa troppo grande? Si potrebbe iniziare a dare un segno allargando la platea di coloro che beneficiano della quattordicesima mensilità. Non ci sono margini? Non ci sono per la rivalutazione delle pensioni? Avremmo preferito non costatare che gli interessi delle lobby hanno la meglio, e non ci piace che i tartufi siano tassati al 5% e i pannoloni restino al 22%. Strabismo diffuso che non coglie la differenza tra una Panda e un Maserati. Ma il punto è che le risorse vanno trovate dove sono davvero e se diciamo che vorremmo si pensasse ad azioni serie come mettere il sale sulla coda degli evasori, sentiamo di proporre la questione che ci attende. E insistiamo: la questione è governare che vuol dire scegliere, che vuol dire guardare il futuro prossimo, la condizione di vita di ognuno di noi nel suo divenire. Sarebbe bastato qualche segno: come quello di dare gambe, finalmente, a una legge sulla non autosufficienza. Lì c’è il segno della fatica quotidiana, della difficoltà, della sofferenza e a volte della disperazione. Che facciamo? Un problema che colpisce in Toscana circa 80.000 persone e con le loro famiglie. Una legge che rappresenterebbe un atto di civiltà e di lungimiranza perché tutti sanno che il modello costruito sul badantato non regge più. E questo proprio per dare un segno, un punto da cui partire. Il 16 a Roma al circo Massimo, Cgil, Cisl e Uil metteranno intorno ai tavoli di consultazione tante storie, tanti chilometri, il fiato di un’attesa preoccupata e determinata di coloro che vogliono essere parte della miglior soluzione non solo e non tanto per se stessi quanto per le sorti di questo Paese”.

 

(Intervento del Segretario generale dello Spi Cgil Toscana Alessio Gramolati sul “Corriere Fiorentino” del 14 novembre 2019)

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