Lo Spi Toscano partecipa al dolore di Bruna e dei suoi figli. Di seguito un ricordo di Ilaria Ciuti per ringraziarlo di tutto il lavoro fatto insieme.
È morto sabato mattina Sergio Staino. Aveva 83 anni. Lui, libero da una lunga malattia, noi tutti, privi non solo di un dei più acuti disegnatori satirici dell’Italia degli ultimi quarant’anni, ma anche di un uomo intelligente e amico, spiritoso e implacabile, ma mai senza affetto per il genere umano che spera, è deluso, è bravo o meschino. Uno che ha fatto ridere, piangere e riflettere, lanciando, nel 1979 su Linus, il suo Bobo che è lui stesso e l’intera sua famiglia, dalla moglie Bruna ai figli Ilaria e Michele. Gli stessi che gli sono stati sempre vicini quando se ne è andato, ora accresciuti dei nipotini, Sofia, Lola, Adriano.
Bobo e famiglia sono stati la raffigurazione della politica, dei singoli, di un paese e del mondo per cui Staino non ha mai perso passione, curiosità e occhio acuto anche quando la vista se ne è andata. Dalla parte dei deboli e non dei potenti, di chi dubita e non di chi ha di certezze, sempre a sinistra, per usare un termine generale che comprende tutta la storia dal Pci al Pd e del resto della sinistra.
Non aveva paura di colpire gli avversari politici ma neanche i mostri sacri teoricamente dalla sua parte: “Bel lavoro compagno Deng” dice Bobo con la figlia in braccio massacrata dai carri armati di Tienanmen. Con il suo consueto tratto laico, libero, anche contraddittorio, ma sempre con partecipazione: scherzosa, a volte dolorosa.
Lo si è definito la coscienza critica della sinistra, su cui ha espresso tutti i dubbi, le speranze, le disillusioni, le diverse nature, l’incanto e, più spesso, il disincanto. Sicuramente ha raccontato la storia di questi anni più Bobo di tanti dotti saggi.
Staino ha iniziato a pubblicare le sue vignette sull’Unità di cui è stato anche direttore, e poi Sette (il settimanale del Corriere), Tv sorrisi e canzoni, il Corriere, Repubblica , la Stampa, L’Espresso, Panorama, Cuore, Tango il settimanale satirico da lui creato. Ha scritto vari libri, fatti alcun i film, avuto molti amici, cantato molte canzoni.
L’ultimo saluto martedì 24 alle 14 nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.
Alessio Gramolati, segretario dello Spi Cgil della Toscana, ricorda Sergio Staino