Comunità energetiche: non abbassare la guardia e rilanciare la nostra proposta

Lo SPI CGIL Toscana sta lavorando, ormai da mesi, all’idea di costituire Comunità energetiche che coinvolgano tutte le sue sedi (lo facciamo, ovviamente, coinvolgendo in primis la Confederazione).
Rimaniamo ancora più convinti che non solo per l’attuale crisi economica e politica ma anche, se non soprattutto, per il drammatico cambiamento climatico che il nostro pianeta sta vivendo, della necessità di attuare soluzioni che possono renderci meno dipendenti dalla fornitura di energia fossile.
Ma come produrre energia pulita a basso costo? Come potere risparmiare sulle future bollette? Come inquinare di meno? Una delle soluzioni possibili sono le comunità energetiche, che sono un gruppo di soggetti, sostanzialmente consumatori (Comuni, condomini, famiglie, aziende, cooperative) capaci di produrre, consumare e condividere energia. Il tutto nel rispetto del principio di autoconsumo energetico e autosufficienza, utilizzando impianti che producano energia pulita rinnovabile.
Siamo certi che questo è il futuro, è una delle strade che dobbiamo percorrere se vogliamo salvare il pianeta e noi stessi. Il percorso non è semplice, occorre valutare bene, fare studi di progettazione seri, cercare di coinvolgere più persone possibili e, dove è possibile, le Istituzioni locali. Occorre però marciare convinti anche perché dobbiamo trovare soluzioni al dramma delle persone, soprattutto pensionati, che ormai devono scegliere se pagare le bollette o saltare la cena.
Le comunità energetiche inoltre rappresentano una forma d’azione collettiva e collaborativa per la transizione energetica. Un nucleo di realtà che scelgono di alimentare le proprie utenze con energia pulita, auto prodotta e condivisa. L’opportunità che permette di migliorare l’impatto ambientale dei singoli e della collettività, di ridurre i costi in bolletta, contribuire allo sviluppo di reti energetiche sostenibili e accedere agli incentivi per l’energia condivisa.

Quali sono i benefici?

1) Miglioramento ambientale: utilizzando impianti per la produzione di energia rinnovabile eviti l’adozione di fonti fossili, dunque favorisci lo sviluppo di installazioni a zero emissioni di CO2 e libere da altre emissioni inquinanti.
2) Ritorno economico e riduzioni in bolletta: contribuendo all’espansione di soluzioni sostenibili dimostri di tenere alla transizione energetica e quindi di meritare l’accesso alle agevolazioni statali riconosciute dalle leggi in materia.
3) Coesione e sviluppo sociale: entri a far parte di un ecosistema sostenibile, capace di generare benefici per te stesso, per i tuoi soci e per il territorio. Entità diverse protese verso il miglioramento della qualità della vita comune.
4) Accesso agli incentivi e cumulabilità: le comunità energetiche possono accedere al servizio/meccanismo di valorizzazione e incentivazione dell’energia elettrica condivisa, che prevede tariffe premio e contributi a favore dei clienti finali, compatibili anche con altre agevolazioni.

Noi stiamo lavorando in questo senso e siamo certi di avere imboccato la strada giusta.

 

Andrea Brachi, segretario generale dello Spi Cgil Pistoia, è Responsabile sulle Comunità Energetiche per lo SPI CGIL Toscana

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