Si apre una nuova sfida per Sociotechlab, il progetto nato da un accordo tra Spi Cgil e Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per mettere a punto innovazioni nel campo della biorobotica e della telemedicina, a favore degli anziani e dei disabili. Dopo la conclusione delle attività dei quattro gruppi di lavoro e la pubblicazione dei risultati dell’indagine statistica, il Comitato tecnico scientifico sarà ora impegnato nella seconda fase del progetto. Nelle prossime settimane sarà individuata una tecnologia da sperimentare sui territori coinvolti, per mettere in pratica quanto analizzato.
“Che ci sia nel nostro Paese un problema demografico è un fatto oramai conclamato, ma racchiuderlo sotto il termine d’invecchiamento rischia di fornire un’immagine distorta della realtà”, scrive il Comitato scientifico, coordinato da Stefano Casini Benvenuti e da Susanna Felicetti. “Essendo l’invecchiamento un’importante ed evidente conquista – viene chiarito – occorre capire dove intervenire per renderlo sostenibile, evitando che si generi un ingiustificato conflitto tra generazioni: giovani vs anziani o lavoratori vs pensionati”.
La domanda che lo Spi Cgil si è posto con il progetto SocioTechLab è se la tecnologia possa fornire risposte interessanti, finalizzate non solo a migliorare la vita degli anziani, ma anche a ridurre la spesa sanitaria, intervenendo in particolare sulla prevenzione grazie ad esempio a nuove e più avanzate forme di monitoraggio, assistenza e riabilitazione a distanza dei pazienti.
Le linee guida vengono indicate dal Comitato scientifico. “Gli aspetti fondanti di questo cambio di paradigma basato su innovazione tecnologica sono: personalizzazione, con trattamenti basati sulle caratteristiche mediche e ambientali e sui profili genetici e genomici di ciascun individuo; prevenzione, con azioni di screening e monitoraggio volte a seguire l’evoluzione di certe malattie al fine di evitarne le conseguenze più gravi; predizione, attraverso l’identificazione dei potenziali rischi che una persona, date le sue caratteristiche, ha di sviluppare in futuro alcune malattie; partecipazione, con il coinvolgimento attivo dei pazienti e delle loro famiglie nel processo di cura”.
Leggi l’intervento del Comitato Tecnico Scientifico Spi su Collettiva.