Tetto alle bollette, aumento di salari e pensioni, centralità del servizio sanitario pubblico e universalistico, modifica radicale della riforma Fornero sulle pensioni. Sono alcuni dei temi affrontati nel decalogo stilato dalla Cgil in occasione dell’Assemblea nazionale dei delegati e delle delegate “Ascoltate il lavoro” che si è tenuta a Bologna il 14 settembre.
Tra i punti toccati nel decalogo ci sono l’esigenza di “fissare un tetto alle bollette, protezione del lavoro, salario minimo, legge sulla rappresentanza, aumentare il netto di salari e pensioni. Aumentare il trattamento economico della cassa integrazione”. Nel decalogo si dice anche “no Flat Tax, sì ad una riforma progressiva. Abbattere l’evasione e l’elusione fiscale”.
Per quanto riguarda in particolare il lavoro, il sindacato sottolinea l’esigenza di “superare il Jobs Act partendo dal contrasto alla precarietà introducendo un contratto unico di ingresso a contenuto formativo e l’equo compenso per le partite iva”, di “definire un Piano per la piena e buona occupazione in particolare per giovani e donne. Riduzione e redistribuzione dei tempi di lavoro” e dell’impegno per dire “Basta morti sul lavoro: prevenzione, formazione, salute e sicurezza garantite ed esigibili”.
In merito alle pensioni, il sindacato sostiene la necessità di “Modificare radicalmente la riforma Fornero sulle pensioni ricostruendo un sistema previdenziale pubblico, solidaristico ed equo. Legge per la non autosufficienza“.
Al centro dell’attenzione, nel dacalogo, anche il tema degli appalti. Si parla di “estendere a tutto il sistema degli appalti e dei subappalti privati il rispetto e l’applicazione dei Contratti nazionali e delle clausole sociali. Contrastare le mafie”. Tra i punti affontati nel decalogo c’è la necessità di “Investire in un rinnovato sistema pubblico che garantisca la centralità del servizio sanitario pubblico e universalistico e proceda ad un piano straordinario di assunzioni pubbliche e di stabilizzazione del personale precario. Garantire una misura universale di contrasto alla povertà, come il reddito di cittadinanza. Contrastare l’autonomia differenziata per le Regioni ed incentivare un sistema nazionale universale”.
Tra le esigenze manifestate dalla Cgil c’è anche quella di “Nuove politiche industriali e costituzione di un’Agenzia per lo Sviluppo. Recuperare i divari territoriali e di sviluppo attraverso la riqualificazione delle grandi periferie urbane, delle aree interne e incrementare l’edilizia pubblica e sociale”. Infine, fari puntati anche sulla necessità di un “Piano nazionale per le Giuste transizioni, ambientale e digitale per garantire tutela del lavoro e la continuità occupazionale, creazione di nuova occupazione e diritti. Piano strategico per l’autonomia energetica. Nuove politiche industriali. Investimenti nel Mezzogiorno”.
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