Appuntamento a Mercatale di Vernio, sala superiore dell’ex Fabbrica Meucci. Sala piena, compatibilmente con le norme anti covid, sedie distanziate, tutti in mascherina, controllo green pass all’ingresso. In programma la manifestazione di lancio della campagna “Connessi in buona compagnia” alla quale prendono parte il presidente della Toscana Eugenio Giani, l’assessore alle infrastrutture digitali Stefano Ciuoffo, il sindaco di Vernio Giovanni Morganti, il segretario toscano dello SPI CGIL Alessio Gramolati e l’attore Paolo Hendel, testimonial dell’iniziativa.
La campagna, una ventina le località toccate in questa prima fase (Scarica il calendario degli appuntamenti), si pone l’obiettivo, sintetizza l’assessore Ciuoffo di “raggiungere la gran parte dei cittadini over 65 con i servizi digitali, cercando di ridurre il divario e rafforzando le competenze”. Si concluderà il 18 dicembre. Ma andrà avanti anche il prossimo anno, nei mesi di gennaio e marzo, ha annunciato Gianluca Vannuccini, direttore dei sistemi informativi della Regione Toscana.
Le località finora interessate sono state Montevarchi, Serravezza, Carmignano, Portoferraio, Castellina Marittima, Pomarance, Vaiano, Colle Val d’Elsa, Pontedera, Capannori, Podenzana, Sambuca Pistoiese. Si riprenderà l’11 dicembre a Greve in Chianti, Lastra a Signa, Pescia, Rosignano Marittimo, e il 18 dicembre a Follonica, San Marcello Piteglio e Massa Marittima.
La strategia toscana per l’ampliamento della cultura e delle competenze digitali nella prima fase sta coinvolgendo, come punti di facilitazione, la rete delle Botteghe della Salute (anche con strutture mobili), che sono 72 nella Regione, dove operano come facilitatori giovani del Servizio civile, a cui ci si può rivolgere per qualsiasi esigenza, pagamenti online, nuova biglietteria del TPL (Trasporto Pubblico Locale), fascicolo sanitario, Cup, libretto vaccinale, prenotazione vaccini, scelta del medico, green pass, servizi online comunali. A Vernio, ha ricordato il sindaco Giovanni Morganti, grazie alla Bottega della Salute il 61% dei cittadini ha finora prenotato il vaccino anti Covid, sono state effettuate 1260 operazione con la tessera sanitaria, sono stati scaricati 232 green pass.
L’obiettivo della campagna è facilitare e diffondere in maniera strutturata competenze digitali per persone over 65, persone soprattutto residenti nelle aree interne o comunque lontane dalle città, in generale persone che hanno difficoltà ad accedere e usare la rete Internet. C’è tanto da recuperare anche in Toscana, sia nella diffusione della banda larga sia, soprattutto, per le persone anziane che dovrebbe usufruirne. Il 61% degli over 65, sono dati forniti da Vannuccini, non si è mai connesso a Internet. Per molti di loro utilizzare lo SPID, accedere, per esempio, al fascicolo sanitario regionale, scaricare il green pass, effettuare un pagamento on line, prenotare il vaccino, un tampone, una visita specialistica, scegliere il medico di famiglia, è impossibile farlo online.
Paolo Hendel ha descritto alla sua maniera, in maniera molto convincente, il problema della mancata inclusione digitale, quando ci si perde davanti a un monitor, quando il sistema chiede l’account, la password, l’username, la scelta dei caratteri speciali, il CAPTCHA, quando andare avanti richiede tanta pazienza e forza di volontà e quasi sempre l’aiuto di qualche parente pratico di queste cose.
La campagna è in capo alla Regione Toscana, fondamentale il ruolo dei sindacati dei pensionati, come ha riconosciuto lo stesso presidente Eugenio Giani. “Connessi in buona compagni – ha detto – è un progetto che grazie allo SPI CGIL e agli altri sindacati, Uil e Cisl, ha progressivamente preso spazio che la Regione ora vuole sostanziare attraverso i fondi europei”.
Nello specifico si tratta di due campagne, “Casa in buona compagnia” e “Connessi in buona compagnia” che per Giani “possono consentire l’innovazione e sviluppare anche la telemedicina, creando una rete che può vedere da casa il medico seguire gli anziani con efficacia e con un rapporto diretto con l’assistito”.
Sono due campagne che si tengono. Cosa fanno i progetti “a Casa in buona compagnia” e “Connessi in Buona compagnia”? Spiega Alessio Gramolati: “Il primo prende atto, di fatto, che in questa società si invecchia, ed è una cosa buona, il secondo ci insegna a convivere con i problemi che nascono con l’anzianità, le cronicità, a costruire una metodologia che punta ad un lavoro e a servizi di qualità per le persone che manifestano cronicità. A Casa in buona compagnia è il tentativo di garantire alle persone croniche un’attenzione quotidiana, un monitoraggio costante in maniera tale che non si sia costretti a correre ogni volta in ospedale ma sia il presidio ospedaliero che tiene monitorata la persona a intervenire quando si deve. È una rivoluzione copernicana, è l’ospedale che vien da te non te che corri all’ospedale. Questa relazione biunivoca che ci parla di territorio, di prossimità, di specializzazione si realizza cercando di aver cura delle risorse, perché tutto questo avvenga spendendo meglio, non spendendo meno. È una tattica che può risultare vincente, che però ha bisogno anche di quell’inclusione, cioè ha bisogno di Connessi in buona compagnia. Essere partiti dalle due criticità maggiori, quella delle distanze, delle differenze territoriali, da una parte i grandi sistemi metropolitani connessi, le grandi città che hanno l’opportunità di aver tante offerte dal punto di vista della connessione, dall’altra le aree nelle quali non ce n’è nessuna, sono una delle grandi fonti di disuguaglianza con le quali dobbiamo fare i conti. Quindi partire da questi luoghi significa riconoscere che ci sono delle differenze che vanno colmate”.
Il passaggio dalla vita analogica a quella digitale non è un’operazione facile sul piano tecnico-organizzativo. Ma non è mai troppo tardi per riuscire a farlo. C’è da dar vita a un’operazione come quella degli anni Sessanta del maestro , che al 1960 al 1966 fu protagonista di un corso di istruzione popolare e di massa, che consentì, in maniera semplice e chiara, a milioni di italiani analfabeti di imparare a leggere e a scrivere. Grazie alla Tv, entrò nelle case degli italiani che ogni giorno, dal lunedì al venerdì, per 484 puntate prima di cena, avvalendosi di tecniche di insegnamento molto efficaci e moderne, filmati, schizzi, bozzetti, gessetto e lavagna. Oggi, a quell’ora, vanno in onda altre cose, soprattutto distrazioni di massa.
Il maestro Manzi contribuì ad unificare l’Italia da un punto di vista linguistico, grazie all’insegnamento della lingua italiana. Si calcola che grazie a “Non è mai troppo tardi”, quasi un milione e mezzo di persone sia riuscito a conseguire la licenza elementare. Con un maestro Manzi di oggi quanti italiani analfabeti digitali riuscirebbero a prendere la licenza elementare di alfabetizzazione digitale?