In formato extralarge in Toscana abbiamo anche gli alberi “monumentali”. Ben 165, alcuni con centinaia di anni, altri migliaia e l’elenco è periodicamente aggiornato sulla base delle nuove proposte dei comuni. Ne segnaliamo alcuni.
Il tasso dell’orto botanico di Firenze (che ne ospita in totale sette) seminato nel 1720 da Pier Antonio Micheli, botanico di fiducia del Granduca Cosimo III. Il leccio di Gnicche nel Bosco di Sargiano, alle pendici del monte Lignano nel comune di Arezzo, ricorda le gesta di Federico Bobini soprannominato Gnicche: una specie di ladro, di Robin Hood per la leggenda. Un altro leccio con una circonferenza di 4,60 metri e un’altezza di 11, risalente a prima del 1750, si trova a Faltognano – Vinci (Firenze) nei pressi della chiesa di Santa Maria Assunta. È un’istituzione per tutto il paese tant’è che ogni estate si svolge una sagra in suo onore: la “festa sotto il leccio”.
Il millenario olivo della strega si trova a Magliano (Grosseto). Si chiama così perché secondo la leggenda sotto le sue fronde si riunivano le donne accusate di stregoneria, ed è considerato uno dei più vecchi d’Italia, e d’Europa, con un età stimata di 3.000-3.500 anni. Un altro albero delle incantatrici è la quercia delle streghe nel comune di Capannori (Lucca): alto oltre 25 metri, con una circonferenza di quasi cinque, pare abbia ispirato Collodi per il racconto dell’impiccagione di Pinocchio.
Un’altra leggenda invece vuole che chi sosta sotto le fronde del maestoso platano dell’amore nella villa Riccardi Toscanelli a Pontedera (Pistoia) si innamori. Il platano è scelto come set fotografico da innamorati e sposi di tutta Italia. Montemurlo (Prato) annovera molti alberi monumentali tra i quali: i platani di villa Giamari, la “cipressa” di Pian di Scalino (Cicignano) e il cipresso di Bagnolo. E, ancora, la quercia gigante di Populonia (Livorno) ha 200 anni ed è alta trenta metri. La quercia dell’Olmo di Posterla a Fosdinovo (Massa) ha 350 anni ed è alta venti metri; mentre l’abete bianco conta 46 metri di altezza e 270 anni, tra la frazione delle Regine e l’ingresso dell’Abetone (Pistoia). E infine come non citare i famosi cipressi di San Quirico d’Orcia (Siena) e la foresta di Vallombrosa a Reggello (Firenze) che ospita il faggio santo e l’abete di Douglas, l’albero più alto d’Italia con i suoi 64,45 metri.