Sanità: Toscana sul podio per i Livelli essenziali di assistenza (Lea)

La Toscana, insieme a Emilia Romagna e Veneto, è sul podio nazionale per quanto riguarda l’erogazione ai cittadini delle prestazioni Lea, i Livelli essenziali di assistenza. La nostra Regione, per il periodo di riferimento del 2022, ha raccolto complessivamente 275,31 punti su 300, uno in più rispetto all’anno precedente. La certificazione, che arriva dal Ministero della Salute, tiene di conto delle prestazioni che i sistemi sanitari regionali sono tenuti a offrire a tutti i cittadini in forma gratuita o dietro pagamento di una quota di compartecipazione (i Lea, appunto). Complessivamente la Toscana migliora dal 2021 al 2022 in due aree su tre. Sono 11 le regioni in tutta Italia che ci sono riuscite.

La situazione nazionale cambia a seconda del territorio. “Ben otto Regioni non garantiscono i Livelli Essenziali di Assistenza, una in più rispetto all’anno precedente – fa notare segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi – Ai cittadini di una Regione su tre non viene garantito il diritto alla tutela della salute, con profonde diseguaglianze tra persone e territori”.

Come strumento di monitoraggio è stato usato il nuovo sistema di garanzia (Nsg) che dal 2020 ha sostituito la vecchia griglia. “Ciò che occorre urgentemente al SSN – aggiunge Barbaresi – è la garanzia delle necessarie risorse, un reale investimento sul personale, da valorizzare adeguatamente, e che si fermi la privatizzazione della sanità”.

Nel dettaglio sono 96,42 i punti raccolti dalla Toscana per il 2022 nell’area distrettuale, il risultato più alto a livello italiano nell’anno con una leggera crescita rispetto al 2021 (+1,4). Rispetto al 2021, va meglio anche l’assistenza ospedaliera, passando da 88,07 del 2021 a 92,32 del 2022, registrando un +12,29 dal 2020 al 2022. Nell’area della prevenzione si registra una leggera flessione, dove si tiene conto della copertura vaccinale pediatrica all’età di due anni per esavalente e morbillo, parotite e rosolia, controllo su animali e alimenti, stili di vita e screening oncologici. Qui la Toscana ha registrato un punteggio di 86,57, che scende di 4,8 punti rispetto all’anno precedente (anche a causa di un problema di sovrastima del numero di bambini da vaccinare). Criticità, dice la Regione, già risolte per il 2023, con il raggiungimento della fascia massima di valutazione.

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