In questo racconto, l’inviato del Tirreno parla dell’incontro tra Nanni Banchi e il priore, che non sopportava l’ignoranza ostentata tra i ragazzi
(dal numero di luglio/agosto di LiberEtà Toscana)
Nel centenario della nascita di don Lorenzo Milani, il 27 maggio 1923, celebrato a Barbiana alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del presidente della Cei, Matteo Zuppi, molti gli ex allievi del priore che hanno ricordato con commozione e orgoglio il loro maestro morto, a causa di un tumore, a soli 44 anni, il 26 luglio 1967.
Tra questi Nanni Banchi, 87 anni, ex falegname di Vicchio. Che in realtà si rifiutò di sedersi nella piccola aula del priore, dove ancora campeggia la scritta “I care”, recentemente celebrata persino dalla presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, come bandiera dell’Europa che non c’è: solidale e inclusiva, come la scuola di Barbiana. Andò così. Don Milani era solito servirsi nella falegnameria del babbo di Nanni.
E tutte le volte il priore si portava dietro alcuni ragazzi della scuola e si metteva a fare domande. «Voleva che il mio babbo spiegasse loro gli arnesi, i tipi di legno, in cosa consistesse il mestiere di falegname. Era anche quella scuola per don Lorenzo».
Una sera di giugno, di cui non ricorda l’anno, Nanni salì da Vicchio a Barbiana, distanti circa sette chilometri, per portare regoli e compensati richiesti dal priore per i ragazzi. Erano tutti, il priore e gli allievi, a contemplare il cielo con un binocolo. A un certo punto don Lorenzo si rivolge a Nanni, indicandogli una stella: «Dimmi, come si chiama?». Nanni fece spallucce e rispose: «Mi importa una sega delle stelle». Tra i due scoppiò una furiosa litigata: «Don Milani me ne disse di tutti i colori. L’epiteto più gentile fu merda». Se c’era qualcosa che il curato non tollerava era l’ignoranza dei ragazzi, soprattutto dei più poveri.
Ma il giovane figlio del falegname di Vicchio non aveva voglia di studiare e si rifiutò di andare a scuola a Barbiana. Scelta di cui con il tempo si è pentito, racconta. A tal punto che, finché le gambe lo hanno sorretto, Nanni diventato anche presidente del centro “don Milani” di Vicchio, era solito salire a Barbiana a pregare sulla tomba del maestro al quale sdegnosamente disse di no: «A scuola da te non vengo».