Su iniziativa dello Spi Cgil di Calenzano, ogni giovedì alla mensa della locale casa del popolo si tiene un pasto solidale per gli anziani
(dal numero di maggio 2023 di LiberEtà Toscana)
«Perché veniamo qui? Per stare in compagnia», risponde sorridendo Maria Pia, 85 anni portati molto bene. Il pranzo è finito. Gli anziani si alzano, escono dal circolo, si fermano a
parlare nei giardini in attesa di rientrare, perché nel pomeriggio c’è la tombola. Torneranno a casa verso le 19. Molti di loro vivono soli. La maggior parte sono donne che hanno perso il marito. È un giovedì. Tutti i giovedì del mese – su una idea dello Spi Cgil di Calenzano – si svolge l’iniziativa “A pranzo insieme”, che oltre al sindacato coinvolge circoli, associazioni di volontariato, aziende che forniscono prodotti alimentari. Con lo Spi Cgil ci sono i circoli Arci Carraia, Amici della concordia, la casa del popolo di Calenzano, la Vedetta di Settimello, le associazioni Assieme, Sale in zucca, il centro di ascolto Odv. Per il pranzo si paga un prezzo quasi simbolico di cinque euro. «Qui ci sentiamo come in una grande famiglia», dice Vanni Giovannardi. Poco distante Cristina, 76 anni, una vita in fabbrica e poi a fare la colf. «Peccato, a fare la colf mi sono fregata la pensione», racconta. È contenta di esserci, il senso di comunione la mette di buon umore.
«Già nel 2019 e nel 2020 – dice Claudio Bicchielli, segretario dello Spi Cgil di Calenzano – facendo colloqui con 262 anziani era emerso che uno dei problemi più sentiti era quello della solitudine. A Calenzano gli anziani soli sono circa novecento. Con il Covid la situazione è precipitata. Molti di loro dopo la pandemia non uscivano più di casa. Siccome Calenzano
può contare su una vasta rete di volontariato, allora abbiamo pensato di fare qualcosa per aiutarli e che sarebbe stato possibile mettere su questo progetto. All’inizio avevamo qualche timore, non era scontato che decollasse, che la partecipazione fosse così alta. Oggi possiamo dire con orgoglio che la scommessa è vinta. Questi anziani hanno ritrovato la voglia di uscire, incontrarsi, stare in compagnia».
La stanza della casa del popolo di Calenzano dove si tiene il pranzo ospita 50-60 persone. I tavoli sono pieni e si respira un’atmosfera gradevole, di allegria. Ai tavoli servono Cinzia, Silvia e Carla. Indossano la maglietta dell’associazione Assieme, di cui fanno parte insieme ai cuochi che hanno preparato il pranzo. C’è gioia nei loro sorrisi, la soddisfazione di dare una mano, contribuire a restituire a questi anziani il piacere della vita. Sono circa duecento quelli che finora hanno partecipato almeno una volta al “Pranzo insieme”. Tortellini al ragù, scaloppina con cipolla e capperi, patate e verdure di contorno, acqua, vino, cantuccini e vinsanto il menù del giorno. A un tavolo c’è Giuseppe Carovani, ex sindaco di Calenzano per due legislature, dal 1999 al 2009. Deve aver amministrato con animo buono perché qui tutti ne parlano bene. «A volte – dice – serve uno scatto per non disperdere certi valori ma se iniziative del genere innescano una partecipazione così, vuol dire che c’è ancora speranza». Arriva Maria Lazzerini, presidente dell’associazione Anziani di Calenzano: «Prima del Covid – dice – decine di persone partecipavano alle attività ricreative. Dopo, il loro numero si è più che dimezzato. Quando lo Spi Cgil ha proposto questa iniziativa l’abbiamo colta al volo, come un’occasione per ripartire. Molti tra loro sono rinati, sono passati dalla paura di non avere più un’àncora al ritorno alla socialità». «Per ora andremo avanti fino a fine giugno», dice Emanuele Berretti dello Spi di Calenzano. L’intenzione è allargare il progetto alle famiglie, insieme al centro di ascolto Odv.