A Bologna per la prima della tre manifestazioni indette da Cgil, Cisl, Uil “Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti”. Una mobilitazione organizzata unitariamente per ottenere un cambiamento delle politiche economiche, sociali e occupazionali, che proseguirà il 13 maggio a Milano e il 20 maggio a Napoli.
Anche lo Spi Cgil Toscana è in piazza. Il segretario Alessio Gramolati sottolinea l’importanza della mobilitazione. “Il tratto aberrante nell’azione di questo governo è la deriva corporativa: dividere i giovani dagli anziani, i dipendenti dagli autonomi, i territori più ricchi da quelli più deboli e marginali. – sottolinea – Non c’è visione e manca una reale redistribuzione. Quel poco che arriva lo si toglie a quello sotto o a quello accanto. Accade tutto in seconda classe. La prima classe nemmeno sfiorata. Dividere non è mai un bene e la manifestazione unitaria di oggi serve anche a tenere unito il Paese, per questo è importante esserci. Chi è qui oggi difende l’Italia tutta intera“.
Trentamila persone presenti e un mare di striscioni e bandiere in piazza Maggiore a Bologna. Sul palco si sono alternati gli interventi dei segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra, PierPaolo Bombardieri.
“Ci siamo stufati della propaganda e di chi pensa di trasformare Palazzo Chigi in Beautiful”, ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini. “Abbiamo bisogno del rispetto delle organizzazioni sindacali, oggi qui Cgil, Cisl e Uil stanno dimostrando che la maggioranza del Paese, dei pensionati, la maggioranza di chi paga le tasse e chi tiene in piedi questo Paese è con i sindacati”, ha evidenziato.
E ancora: “Nell’era del digitale se vogliono il controllo e l’intreccio delle banche dati sul fisco lo possono fare quando vogliono. Non esiste che non si affronti questo tema nell’era dell’intelligenza artificiale. Non voler affrontare la riforma del fisco è una chiara volontà politica”. Landini ha poi aggiunto che “negli Usa stanno varando un piano pubblico di investimenti senza precedenti. C’è bisogno di un indirizzo pubblico che indichi una direzione. Noi oggi non abbiamo qualche punto di diversità delle cose che fa il governo, ma è sbagliata tutta la politica economica e sociale che il governo mette in piedi”.
“Siamo noi la maggioranza di questo Paese, grazie a tutti per aver dato questa prova di unitarietà. Andiamo avanti insieme”, ha concluso Landini, seguito da moltissimi applausi.