“Sposati e sii sottomessa”. No, grazie!

La Parrocchia di Casalguidi, con il patrocinio del Comune di Serravalle Pistoiese, ha presentato il libro “Sposati e sii sottomessa” di Costanza Miriano.
In un primo momento abbiamo pensato che, considerato il periodo, si trattasse di uno scherzo di Carnevale.
Purtroppo invece, è la pura realtà.
In un paese caratterizzato da gravi disuguaglianze di genere, in cui le donne subiscono quotidianamente discriminazioni, molestie e violenze, ci sembra grottesco e profondamente offensivo che il Comune di Serravalle possa patrocinare un’iniziativa del genere.
“La donna ha una tentazione di controllo sull’uomo, e la sa esercitare benissimo se vuole: nelle relazioni il potere è della donna, checché ne dica la retorica vittimistica femminista. L’uomo può essere violento, ma la donna è, esattamente nella stessa misura, tentata dalla prevaricazione sull’uomo, solo che la esercita non con la violenza fisica e verbale dell’uomo ma in modo manipolatorio, magari suadente, utilizzando vari registri comunicativi, la bambina, la vittima etc”; queste le parole dell’autrice sul suo blog a chiosa del libro, che in Spagna ha visto le proteste di numerosi movimenti femminili.
In una narrazione distorta, che in modo tossico tenta di rovesciare le carte in tavola, si invitano le donne a “riappropriarsi della vocazione all’accoglienza della vita, quella che viene dal loro essere morbide, capaci di ricucire i rapporti, fare spazio, intessere relazioni, tirare fuori da tutti il meglio”.
La maternità come vocazione, la donna come naturalmente portata ad accogliere e “tessere”: argomenti appetitosi per la parte più retrograda e oscurantista della nostra società, dai Sentinelli in Piedi ai fanatici del Family Day, passando per coloro che, al governo della nostra Repubblica, desidererebbero cancellare i diritti delle donne, conquistati dalle lotte del movimento femminista, a partire dalla Legge 194.
L’asfittica e oppressiva caratterizzazione dei generi che emerge da questo libro, infarcito di stereotipi e richiami biblici, è esattamente ciò che non serve alla discussione e al dibattito odierno ma, anzi, lo inquina.
Ci verrà obiettato che non cogliamo l’ironia e la provocazione dell’autrice. È che siamo abituate a leggere fra le righe e a guardare sempre la luna, mai il dito.
Crediamo che mentre in Iran migliaia di donne stanno morendo e lottando per uscire dalla sottomissione, la scelta del Comune di Serravalle di patrocinare la presentazione del libro della Miriano sia non solo assolutamente fuori luogo ma anche profondamente lesiva della dignità di tutte le donne (ma anche di tutti gli uomini!) che si riconoscono nel principio di autodeterminazione femminile e in un modello di società in cui la differenza di genere rappresenta una ricchezza e non un vessillo stereotipizzato del quale fare mostra per rinnegare anni e anni di battaglie per l’emancipazione.

Coordinamenti Donna CGIL e SPI CGIL

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