Spi Cgil: “Con l’autonomia differenziata si rischiano ulteriori spaccature e disuguaglianze nel Paese”

Una mattinata di confronto dedicata alla Costituzione e contro tutte le divisioni, in vista della ricorrenza del 2 giugno, Festa della Repubblica. È quella che si è svolta oggi mercoledì 31 maggio presso la Camera di Commercio di Massa Carrara, organizzata da Spi Cgil Toscana, Cgil Massa Carrara e Spi Cgil Massa Carrara. Ad aprire i lavori il Presidente dell’Assemblea generale dello Spi Cgil Toscana Paolo Graziani.

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“L’iniziativa di oggi rappresenta la chiusura di un percorso con cui lo Spi Cgil regionale ha celebrato le tre giornate che onorano la democrazia e ne costituiscono le fondamenta – ha detto Patrizia Bernieri, Segretaria Generale dello SPI CGIL Massa Carrara introducendo l’iniziativa -. L’Italia liberata, che lavora, tutta intera: una sequenza preziosa e meravigliosa, 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno, che segna la conquista per la libertà”. Bernieri ha richiamato la proposta messa in campo dal ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli sull’autonomia differenziata. “In un Paese già profondamente diviso e in cui si sono acuite le disuguaglianze, tra i generi, tra le generazioni, tra i territori, queste differenze devono essere risolte e non accentuate”, ha aggiunto Bernieri.

Il professor Ugo De Siervo, già Presidente della Corte costituzionale, ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “2 giugno 1946. Nasce la Costituzione della democrazia repubblicana”.
Nel corso della sua lectio, De Siervo ha ricostruito il quadro in cui si arrivò ad una data storica per il nostro Paese, quella del 2 giugno ’46, che vide votare per la prima volta anche le elettrici e che segnò due scelte storiche: la Repubblica e l’elezione dell’assemblea costituente. Ed ha ripercorso il clima di apertura e collaborazione tra le forze politiche antifasciste, i grandi partiti di massa, che caratterizzò i lavori dell’assemblea costituente e in particolar modo la stesura dei principi fondamentali della Costituzione. De Siervo ha posto l’accento sull’articolo 2 della Costituzione, che sancisce i diritti inviolabili dell’uomo e sui doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

La lectio magistralis del prof. Ugo De Siervo (VIDEO)

A seguire, si è tenuta la tavola rotonda “Una e indivisibile. Dividere fa male all’Italia e fa male agli italiani” coordinata dal giornalista Franco De Felice, a cui hanno preso parte Vannino Chiti, già Vicepresidente del Senato, Nicola Del Vecchio, Segretario Generale CGIL Massa Carrara, Ivan Pedretti, Segretario Generale SPI CGIL Nazionale e Ilaria Bugetti, Presidente della 2° Commissione del Consiglio Regionale della Toscana.

“In Italia le riforme istituzionali non si possono fare a maggioranza, altrimenti si rischia una scollatura preoccupante rispetto al Paese – ha detto Vannino ChitiÈ rischioso affrontare il tema delle istituzioni ‘a pezzi’, si rischia che il Paese assomigli a un ‘vestito di arlecchino’”.

“Abbiamo una posizione netta contro l’autonomia differenziata, che creerebbe ulteriori spaccature, divisioni e disuguaglianze nel Paese – ha affermato Nicola Del VecchioDobbiamo impegnarci costantemente nella difesa dei valori costituzionali e per farli vivere nel Paese”.

“I costituenti nella loro forte differenziazione e caratterizzazione politica assunsero l’idea di costruire una carta costituzionale nell’interesse generale del Paese – ha evidenziato Ivan Pedretti -. L’impressione che noi abbiamo è che questo elemento che allora fu fondamentale oggi non ci sia, ma ci sia invece una sorta di scorciatoia per provare a mutare gli assetti istituzionali e di potere del Paese. Lo trovo preoccupante, creerebbe ulteriori spaccature nel Paese”.

Un no secco alla proposta Calderoli arriva dalla consigliera regionale Ilaria Bugetti. “Quando si parla di regionalismo e autonomia, bisogna oggi fare attenzione ad alcuni aspetti – ha detto Ilaria Bugettii livelli minimi di assistenza devono essere garantiti in tutta Italia per tutti i cittadini, dobbiamo pensare a come si garantisce la prossimità e la vicinanza, non c’è cosa più ingiusta che fare parti uguali tra diseguali, diceva Don Milani, per cui occorre capire bene quali sono gli ambiti in cui è possibile esercitare la peculiarità regionale e quali invece quelli che devono essere in capo allo Stato”.

La tavola rotonda (VIDEO)

Intervista ad Alessio Gramolati (VIDEO)

 

Fotogallery (foto di Pietro Ruffolo)

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