La ricerca e l’innovazione nei servizi socio-sanitari per la popolazione anziana e le sfide e le opportunità legate all’assistenza residenziale degli anziani sono state al centro dell’incontro “Sociotechlab: Ricerca e Innovazione nei Servizi Socio-Sanitari per Anziani”, che si è tenuto il 5 giugno a Pisa, organizzato da Spi Cgil nazionale e Scuola Superiore Sant’Anna.
Ad aprire i lavori è stata Susanna Felicetti dello Spi Cgil Nazionale.
Nel suo intervento il Rettore della Scuola Sant’Anna Nicola Vitello ha parlato dell’invecchiamento e delle tecnologie ad esso collegate, con riferimento alla “wearable robotics”, il settore che si occupa degli esoscheletri e degli altri dispositivi in grado di facilitare la vita attiva della persona anziana. Stefano Landini, Segretario organizzativo dello Spi Cgil Nazionale, ha ricordato la genesi del progetto SociotechLab, nato con l’obiettivo di costruire – attraverso la collaborazione con il mondo della scienza e delle università – tecnologie inclusive al servizio dei bisogni delle persone anziane, dando loro la possibilità di continuare a vivere nella propria casa quando l’autonomia si riduce.
“In Toscana abbiamo una speranza vita più alta della media nazionale e già l’Italia è un Paese un cui si vive a lungo – spiega Stefano Casini Benvenuti, coordinatore del CTS Sociotechlab -. Però invecchiando ci si ammala, in Italia più che altrove, perché c’è poca prevenzione. Si sviluppano malattie croniche e multicroniche che con la prevenzione si sarebbero forse potute evitare. La non autosufficienza va seguita e ci sono tanti modi per farlo, tra cui il ricovero in Rsa: noi vogliamo capire in che misura questo modello è sostenibile o se sia meglio trovare soluzioni diverse, attraverso la prevenzione e attraverso soluzioni intermedie al ricovero nelle strutture residenziali, favorendo un’assistenza più vicina ai luoghi di vita dell’anziano”.
La ricerca
Al centro della mattinata la presentazione della ricerca “Le dimensioni della sostenibilità nell’assistenza residenziale. Evidenze a confronto”, curata da Milena Vainieri, responsabile scientifica del Laboratorio MeS (Management e Sostenibilità) della Scuola Sant’Anna, Davide Vicari, Giulia De Nicola, Laura Pelliccia e Marco Arlotti.
La ricerca aveva come obiettivo quello di fornire una lettura critica dei servizi residenziali assistenziali per gli anziani e della loro sostenibilità, considerando varie dimensioni e l’attuale quadro normativo, ed ha riguardato in particolare Toscana, Emilia-Romagna, Abruzzo e Molise.
“Ci siamo concentrati sull’assistenza residenziale, come ultimo tassello delle cure di Long Term Care – sottolinea Milena Vainieri, responsabile scientifica del Laboratorio MeS (Management e Sostenibilità) della Scuola Sant’Anna – Il nostro studio si è concentrato in particolare sul concetto di sostenibilità: fino ad oggi si parlava di sostenibilità economica, dei modelli organizzativi, del personale, noi abbiamo aggiunto anche sostenibilità socio-ambientale e tecnologica. Dalla ricerca emerge che uno dei temi da affrontare è quello della sostenibilità del servizio sanitario nazionale legato alla crescita dell’aumento della non autosufficienza per via degli andamenti demografici, mentre un altro tema sono le opportunità, ancora non colte, di lavorare sull’aspetto della sostenibilità tecnologica e socio ambientale”.
La tavola rotonda
Dopo un intermezzo dell’attore Paolo Hendel dal titolo “La giovinezza è sopravvalutata”, spazio ad una tavola rotonda, moderata da Cesare Buquicchio, giornalista de Il Sole 24 Ore – disalute.it, in apertura della quale è stata proiettata una video-intervista al presidente dell’Istituto Mario Negri Silvio Garattini condotta da Alessio Gaggioli, giornalista del Corriere Fiorentino (qui sotto l’intervista integrale).
Sabina Nuti, già Rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna, ha evidenziato l’importanza di un cambiamento nei comportamenti della popolazione. Secondo Nuti occorre cambiare profondamente un sistema sanitario orientato troppo alla cura e alla logica bisogno-prestazione e poco alla prevenzione, mentre quest’ultima dovrebbe essere percepita come prioritaria in primis di tutti i cittadini.
Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha auspicato un’alleanza di tutti gli anziani e di tutti i pensionati per rivendicare l’attuazione della legge sulla non autosufficienza, nell’idea che dalla responsabilità degli anziani possano nascere una nuova Italia e un nuovo sistema sanitario. Isabella Conti, assessora al Welfare dell’Emilia Romagna, ha evidenziato gli enormi rischi per la sostenibilità del sistema legati al progressivo aumento della non autosufficienza e la necessità, di conseguenza, di ridefinire la filiera di cura e assistenza. Secondo Stefano Cecconi, Segretario dello Spi Cgil Nazionale, la riforma della non autosufficienza è una buona norma e devono essere create le condizioni per garantire alle persone il diritto di essere assistiti dignitosamente a casa propria.
La gallery
Le conclusioni
Le conclusioni della mattinata sono state affidate a Tania Scacchetti, Segretaria generale dello Spi Cgil Nazionale. “L’aumento della speranza di vita porta con sé anche un aumento delle cronicità e delle fragilità – sostiene Scacchetti -. La tecnologia può essere messa a disposizione di un ripensamento del sistema di risposte alla non autosufficienza, ma il contesto politico ancora non ha saputo cogliere questa priorità. Noi vogliamo che le persone non autosufficienti possano vivere una vita dignitosa possibilmente al loro domicilio e che il sistema residenziale sia un luogo che somigli più a una casa che a un ospedale. Per farlo servono però risorse incrementali e straordinari cambiamenti organizzativi e culturali”.
Le video interviste
- È possibile rivedere lo streaming dell’incontro sul canale YouTube del Laboratorio MeS al seguente link: https://youtube.com/live/dGzW8qid8i0?feature=share