“Riuso sociale e pubblico dei beni confiscati alle mafie” è l’incontro che si è tenuto il 17 dicembre al Circolo SMS di Rifredi (Firenze), dedicato al racconto delle esperienze nei campi della legalità delle volontarie e dei volontari dello SPI Toscana.
Ad aprire il lavori è stato Franco Capaccioli del Coordinamento Legalità SPI CGIL Toscana. Capaccioli ha ricordato che sono stati circa 30 i volontari toscani che quest’anno hanno partecipato ai campi in diverse regioni d’Italia tra cui Isola di Capo Rizzuto (KR), Casal di Principe (CE), Spino d’Adda (CR), Belpasso (CT), Teano (CE), Bordighera (IM). A questi si aggiungono i campi in Toscana: Quarrata (PT), che ha visto la presenza attiva di un buon gruppo di pensionati dello Spi di Pistoia, Massarosa (Lu) dove è stato presentato il libro sull’antimafia “Conoscere per resistere” e Suvignano (Si) dove quest’anno si sono svolti due campi di Arci e uno di Libera. A Suvignano, nei campi di Arci, un liceo di Firenze ed una scuola media di Buonconvento sono stati coinvolti in un lavoro sulla criminalità che passa attraverso i social con il docente ISIA Marco Tognetti. Un progetto che – ha detto Capaccioli – sarebbe auspicabile potesse essere replicato anche in altri territori. Infine, sempre a Suvignano, il campo di Libera a fine agosto si è contraddistinto per la partecipazione trasversale dal punto di vista anagrafico, dato che ha riunito persone di tutte le età.
Capaccioli ha fatto il punto anche sull’avvio del progetto di gestione di un’oliveta nel bene confiscato di Suvignano che vede coinvolti in rete Spi Cgil Toscana, Cgil Toscana, Libera, Arci e la cooperativa Il Santo. Quest’anno per la prima volta sono state raccolte le olive e prodotto l’olio.
A seguire ha preso la parola la referente di Libera Giulia Bartolini, che ha ringraziato lo Spi Cgil per il grande impegno e supporto dato a Libera ricordando il valore etico ed educativo dei campi della legalità. Le cooperative che gestiscono beni confiscati, ha ricordato Bartolini, stanno vivendo una fase di difficoltà ed alcune di esse sono state vittime di attacchi incendiari e minacce. Bartolini ha anche ricordato l’appello di Libera per investire una piccola quota (il 2%) del Fondo Unico di Giustizia per tornare a far crescere i beni confiscati.
Protagonisti della mattinata sono stati i volontari e le volontarie che hanno raccontato le loro esperienze nei Campi Estate Liberi organizzati da Libera ed Estate in Campo organizzati da Arci. Sono intervenuti Emilia Poggi (Spi Firenze), Canio Cillo (Lega Spi Cgil Seano Carmignano), Michele Imbrenda (Spi Pisa), Teresa Ceccherini (Spi Cgil Arezzo), Giancarlo Mannelli (Spi Firenze), Ivana Peluzzi (Spi Cgil Arezzo), Emanuela Bianchi (Spi Cgil Lucca). Andrea Brachi (Spi Cgil Prato Pistoia) ha parlato dell’esperienza dell’organizzazione del campo della legalità di Quarrata (Pt) che va avanti ormai da alcuni anni.
Nel suo intervento Gessica Beneforti, Segretaria CGIL Toscana, ha evidenziato l’importanza, per un’organizzazione come la Cgil, di costruire reti solide con l’associazionismo e le realtà territoriali e di coprogettare. Si è soffermata inoltre sul valore dell’apprendimento e sull’opportunità, offerta dai campi, di porsi in una dimensione di confronto e relazione intergenerazionale.
A seguire è intervenuto Renato Saccone, già prefetto di Siena e Milano, che ha evidenziato come grazie al web la presenza della criminalità riesca a diventare sempre più capillare ricordando la capacità di penetrazione delle mafie nel meccanismo delle filiere. Saccone ha evidenziato l’importanza di portare avanti progetti sulla legalità che vedano il conivolgimento degli studenti delle scuole.
Carla Pagani, Dipartimento Legalità e Politiche Giovanili SPI CGIL nazionale, ha parlato dell’importanza di mettersi in ascolto dei ragazzi durante i campi e di prepararsi con largo anticipo per scegliere la propria funzione e costruire al meglio la propria partecipazione all’interno del campo. Pagani ha ricordato anche il progetto nazionale “Riusiamoli” che Spi Cgil e studenti di Rete e Udu stanno portando avanti in cinque grandi città per coniugare diritto allo studio e riuso sociale dei beni confiscati con l’obiettivo di dare risposte agli studenti in termini di alloggi e di spazi di aggregazione.
Il segretario generale dello Spi Cgil Toscana Alessio Gramolati ha concluso la mattinata sottolineando come quest’anno la partecipazione dei volontari ai campi sia rimasta immutata sia dal punto di vista quantitativo sia quello qualitativo. Non solo. Suvignano, ha evidenziato il segretario generale dello Spi Toscana, ha rappresentato un passo avanti importante: ha raccontato di più e meglio il fatto che la criminalità organizzata sia un elemento endemico delle società e che le mafie abbiano un carattere di penetrazione che ormai non trova punti di resistenza. A Suvignano, ha proseguito Gramolati, si sono costruite delle dinamiche di rete, aprendo il bene al territorio e coinvolgendo i giovani. Il tema non è chi insegna a chi, ha concluso Gramolati, se c’è una relazione biunivoca e c’è un lavoro di rete allora quella è la direzione giusta.
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