Secondo le stime dell’Irpet, l’economia connessa alle attività illegali, cioè l’insieme dei prodotti la cui produzione, vendita o distribuzione è proibita dalla legge, vale in Toscana un giro di affari pari a 1,2 miliardi di euro. Se a questa cifra si sommano i 10,1 miliardi attribuibili all’economia sommersa (in cui rientrano le attività celate alle autorità fiscali), si può quantificare in 11,3 miliardi il valore complessivo dell’attività non legale osservata sul territorio regionale: rappresenta l’11,7% del prodotto interno lordo regionale, percentuale complessivamente in linea con il dato nazionale.
Sono alcuni dei dati più significativi che emergono dalle 146 pagine del “Rapporto 2023 su illegalità e criminalità organizzata nell’economia della Toscana” redatto dall’Irpet, l’Istituto Regionale per la Programmazione Economica della Toscana. Il report è stato presentato oggi a Firenze nella Palazzina reale della stazione di Santa Maria Novella.