Presentato a Firenze il Rapporto povertà 2024 delle Caritas della Toscana

Nel 2023 le Caritas della Toscana hanno incontrato 28.203 persone fragili, 61 in più rispetto al dato dell’anno precedente (con un incremento dello 0,2%), dopo che il loro numero era cresciuto del 20% tra il 2019 e il 2022. Se la pandemia aveva visto un aumento consistente dei bisogni, i numeri quindi dicono che molte fragilità ancora rimangono. È quanto emerge dal Rapporto 2024 sulle povertà elaborato dalle Caritas della Toscana, presentato il 6 settembre alla Casa della Carità di Firenze e intitolato “Oltre. Sguardi di futuro”.

Il contesto

Il progressivo invecchiamento della popolazione toscana si riflette, da un lato, in un incremento dell’età media della popolazione, dall’altro lato, in un maggior peso della popolazione anziana sia su quella giovanile che su quella in età lavorativa. Il quadro dell’economia e della ricchezza della Toscana è attualmente migliore di quello nazionale, ma leggermente indietro rispetto a quello medio dalla UE27. La Toscana si contraddistingue, inoltre, per un rischio di povertà e di esclusione sociale in media più basso di quello nazionale ed europeo, oltre che per una incidenza della povertà relativa, sia familiare che individuale mediamente inferiore a quella del Centro Italia e dell’Italia. Le persone che incontrano più difficoltà ad accedere nel mercato del lavoro in Toscana sono, da un lato, le persone meno istruite, dall’altro lato, le donne e i giovani.

Il Rapporto

Nell’anno 2023, la quota di persone incontrate per la prima volta negli ultimi 12 mesi (le “nuove povertà”) ammonta al 29,3%. Mentre quella delle persone conosciute e seguite dalle Caritas toscane da almeno 6 anni (le “situazioni croniche”) è pari al 39%. In oltre la metà dei casi sono donne, una quota leggermente più elevata di quella dell’anno precedente. In oltre i 3/5 dei casi si tratta di persone che rientrano nelle fasi centrali del ciclo di vita (il 61,2% ha tra i 25 e i 54 anni), quando generalmente formano una famiglia, hanno dei figli e li crescono, dando una conferma indiretta del fatto che i bisogni possono riguardare il nucleo familiare nel suo insieme più che il singolo individuo. Circa il 4% ha meno di 25 anni. L’impegno delle diocesi toscane nell’accoglienza dei migranti presso i centri e servizi Caritas si conferma anche nel 2023, con circa i 2/3 (il 65,2%) delle persone incontrate costituite da stranieri. In molti casi (41% circa) le persone fragili che si rivolgono alla Caritas in Toscana sono persone con basso livello di istruzione.
Le persone con un’occupazione rappresentano il 16%: ai centri e ai servizi delle Caritas toscane infatti si rivolgono non solo persone che non lavorano (perché disoccupate o inattive), ma anche quelle che lavorano, in quanto, pur avendo un’occupazione, il loro reddito da lavoro non è sufficiente rispetto ai bisogni del nucleo familiare. La maggior parte (il 47%) sono persone che vivono in nuclei familiari (con il coniuge, il partner o altri parenti): nel 39,5% dei casi hanno figli e nel 25,5% hanno figli minori conviventi. Guardando alla condizione abitative, si osserva che solo una parte contenuta è senza casa e senza tetto (il 3,9%), cui si aggiunge una quota di persone che si procura un tetto con soluzioni estremamente precarie ed insicure (il 2,7%). Un’altra quota consistente è senza casa ma dispone comunque di un tetto perché domiciliata presso centri di accoglienza di vario tipo, istituti religiosi, strutture sanitarie residenziali, istituti di detenzione penale, alberghi, ecc. (9,8%) oppure perché ospite stabile o temporaneo di parenti, amici o conoscenti (1,8%) .

Le problematiche raccolte da operatori e volontari nel corso degli ultimi anni sono prevalentemente di tipo economico. Le risposte messe in campo dalle Caritas toscane sono centrate sull’aiuto alimentare e di prima necessità, ma offrono anche una gamma di interventi diversificati (inclusi i sussidi economici) funzionale alla costruzione di percorsi di accompagnamento per aiutare a uscire dalla deprivazione in maniera duratura.

Il Rapporto povertà 2024 pone attenzione anche alla realtà dei minori stranieri non accompagnati che nel 2023 in Italia hanno raggiunto un record di 23.226 presenze. In Toscana oltre il 50% è ospitato nel capoluogo. Questi giovani, si legge nel Rapporto, “rappresentano una parte importante delle future generazioni del Paese e necessitano di investimenti educativi per facilitare il loro processo di inclusione”. Una ricerca del 2023 sui minori tunisini non accompagnati a Firenze ha evidenziato che il 56% del campione presenta un alto livello di vulnerabilità e devianza. Secondo il Rapporto Caritas quindi «Il sistema di inclusione attuale non riesce a rispondere adeguatamente ai bisogni di questi giovani, esponendoli a un elevato rischio di fallimento nel loro percorso personale e a diventare vittime di tratta. In conclusione, è essenziale migliorare i sistemi di accoglienza e inclusione, investendo in educazione e supporto psicologico per ridurre i rischi di esclusione sociale e sfruttamento».

 

 

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