Massa Carrara: “Situazione pesante per sanità e sociale”

I poveri. La sanità. Due emergenze a Massa Carrara. «Situazioni pesanti, sul fronte sanitario e su quello sociale, dobbiamo essere molto vigili» dice Patrizia Bernieri, segretaria generale dello Spi Cgil di Massa Carrara.

La carta povertà

Partiamo dal sociale, dove spicca «l’umiliazione alla quale a Massa sono state sottoposte centinaia di persone che sono state costrette a bussare alla porta del municipio per ottenere la carta povertà» aggiunge Bernieri. Una situazione assurda. Quasi un migliaio di cittadini che hanno diritto alla carta povertà – una carta prepagata che vale 383 euro per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità – hanno dovuto attendere in fila per farsi ricevere negli uffici del Comune e ritirare la carta.

Si tratta di una carta che il governo Meloni ha introdotto dopo aver cancellato il reddito di cittadinanza. Una sorta di elemosina, una tantum, che certamente non compensa la perdita del diritto a un reddito minimo mensile per poter vivere. E a Massa, per poterla ricevere, i cittadini bisognosi si sono visti anche costretti a rispettare una procedura insolita. Anziché ricevere una lettera a casa per poi ritirare la carta alle Poste, le persone sono state infatti invitate a presentarsi a uno sportello in Comune, «esponendo così in pubblico la loro situazione di bisogno – sottolinea Bernieri – Una vicenda che offende queste persone, la loro dignità, e che ci riporta a tempi che non vorremmo rivivere».

La sanità

«A Carrara abbiamo difeso i servizi sanitari in una fase molto critica, con un accordo che coinvolge, oltre a Cgil, Cisl e Uil, i vertici Asl, la Regione, il Comune», aggiunge Bernieri. L’intesa è stata definita per gestire l’emergenza nata dopo che l’edificio che ospita il polo specialistico Sicari, in seguito a una serie di controlli, ha mostrato problemi di sicurezza sotto il profilo delle norme antincendio e sismiche. Circa ottomila interventi l’anno per oculistica e dermatologia, senza contare tutte le visite pre e post operatorie, rischiavano di essere trasferiti a Massa. Dopo un confronto serrato, il 3 agosto, presenti sindacati, Comune e l’assessore regionale alla sanità Bezzini, è stato deciso che quasi tutti i servizi resteranno a Carrara, fatta eccezione in prospettiva solo per il day hospital oncologico che per esigenze di cura e di sicurezza sarà trasferito all’ospedale delle Apuane a Massa.

«Erano gli obiettivi che ci eravamo dati – aggiunge Bernieri – mantenere i servizi a Carrara, garantire allo stesso tempo la sicurezza per i lavoratori e la qualità delle cure prestate, assicurare poi che non ci sarebbero state esternalizzazioni, cioè che il servizio resterà pubblico. Anche le cure intermedie, che con il tempo saranno spostate alla Rsa di Fossone, resteranno in mano pubblica. Naturalmente come Cgil controlleremo passo dopo passo la situazione per garantire il rispetto degli accordi». Dal 23 agosto ogni 15 giorni si terrà una riunione con sindacati ed enti coinvolti per controllare che il piano di riorganizzazione (prevista tra l’altro una nuova palazzina a Monterosso, costo circa sei milioni) rispetti le tappe previste.

Sommario

Recenti