Intervista a Roberto Cortopassi | Le liste d’attesa vanificano il diritto alla cura

(dal numero di settembre 2023 di LiberEtà Toscana)

Roberto Cortopassi, segretario dello Spi Cgil Lucca, rivendica l’ottimo rapporto con i vertici dei distretti sanitari locali. Due i temi su cui si sta lavorando: liste d’attesa e gli aumenti delle rette nelle Rsa che rischiano di rendere le residenze per anziani sempre più fuori dalla portata di molte famiglie. «Ma la mancanza di risorse rischia di vanificare qualsiasi tipo di ragionamento», osserva Cortopassi. «Servono investimenti, la sanità toscana rischia di soccombere di fronte al mezzo miliardo di debiti accumulati
durante la pandemia e ai mancati trasferimenti dallo Stato». Viareggino, 75 anni, ex lavoratore della Telecom, Cortopassi è stato confermato alla guida dei pensionati della Cgil di Lucca e provincia a dicembre, durante la scorsa fase congressuale.

Cortopassi, preoccupato?

«Si dice che la sanità toscana sia una delle migliori, ma basta andare al bar per comprendere i problemi per come li percepisce la gente comune: le liste di attesa sono troppo lunghe e l’organizzazione per area vasta è positiva se assicura il diritto alla cura. L’altro lato della medaglia sono i chilometri che bisogna macinare per una visita. In Dopo il congresso Cgil questo vuoto avanza il privato. Io stesso ho dovuto fare ricorso a una visita
privata, perché il primo appuntamento disponibile nel pubblico era per l’anno prossimo».

È un problema di risorse?
«“Senza lilleri non si lallera”, dice un vecchio adagio. Senza risorse difficile programmare i servizi. Dal canto nostro stiamo dialogando con i vertici dell’area vasta, i dirigenti ci chiedono aiuto per trovare soluzioni e coinvolgere la Regione. Siamo arrivati al punto che per coprire la mancanza cronica di medici nei pronto soccorso si sta facendo ricorso al personale in servizio presso le guardie mediche». Lo Spi ha denunciato l’aumento delle rette nelle Rsa.«Stiamo programmando almeno un incontroal mese con i dirigenti sanitari,eil prossimo incontro verterà proprio su questo. La nostra idea è che andrebbe
introdotto un sistema a scaglioni, in cui chi ha meno paga meno. Verificheremo se ci sono margini per una trattativa. Stesso discorso vale per le liste d’attesa: non vogliamo una situazione in cui gli accessi alle residenze per anziani siano determinati solo dalla disponibilità economica di chi entra, creando un’ulteriore sperequazione».

Oltre al capitolo sanità, come procede la contrattazione territoriale a Lucca?
«Se escludiamo il Comune di Viareggio, in Versilia in sette Comuni su otto abbiamo un’intesa con le rispettive amministrazioni. A Luca e nella Piana abbiamo accordi praticamente con tutti, rimane fuori qualche piccolo Comune di 7-800 abitanti. Stesso discorso in Garfagnana. Sono accordi che non rimangono sulla carta e che danno una risposta concreta ai bisogni dei cittadini. Ora prossimo passo è dare seguito al bando regionale dei facilitatori digitali, partita in cui vogliamo posizionare le nostre leghe in prima linea».

Se dovessi indicare una priorità strategica
per il futuro?
«La nostra priorità di lungo termine è lavorare e fare progetti con i giovani.
L’intenzione è di dare spazio già dalla prossima festa di LiberEtà al tema del
rapporto intergenerazionale e fare un campo di cinque giorni il prossimo anno. Nel frattempo intensificare il dialogo con le organizzazioni e le associazioni giovanili per trovare punti di contatto tra le nostre attività e le loro. Come Spi abbiamo aderito a più di una manifestazione indetta dai ragazzi del Friday for future. Vogliamo ascoltare i loro bisogni, capire cosa pensano. Quando i giovani eravamo noi, c’era sempre qualcuno che ti indicava la strada, mentre ora è più difficile trovare momenti di confronto. Vogliamo moltiplicare le possibilità di incontrarci».

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