“Il sentiero interrotto”: dalla memoria al progetto, le voci dei protagonisti di ieri e di oggi (foto e video)

Mercoledì 9 novembre si è svolta al Teatrino Lorenese della Fortezza da Basso di Firenze “Il sentiero interrotto”, l’iniziativa organizzata da Cgil Toscana, Cgil Firenze, Spi Cgil Toscana e Spi Cgil Firenze a vent’anni dal Social Forum che animò il capoluogo toscano nel novembre 2002.

I video della giornata

 

Il servizio di Toscana Lavoro

La fotogallery

Dopo il contributo video del giornalista Aldo Cazzullo l’attuale segretario dello Spi Cgil Toscana Alessio Gramolati, che nel 2002 era il segretario fiorentino della Cgil ha spiegato il perche del titolo “Il Sentiero interrotto”.

“Indubitabilmente qualcosa si è rotto – ha detto Gramolati -, non sono solo trascorsi gli anni ma sono cambiati l’offerta politica e il sistema della rappresentanza, il raporto tra la persona e la dimensione pubblica, e questo non ha necessariamente migliorato le cose anzi. ma proprio perchè si è interrotto noi abbiamo il dovere di cercare un nuovo inizio”.

“Il Sentiero interrotto” ha visto tre momenti che hanno messo a confronto i protagonisti di allora e le voci di oggi.

“La memoria perchè chi ha il privilegio di restare ha il dovere di ricordare, di testimoniare e di raccontare  – ha spiegato Gramolati – Poi la speranza, un punto di arrivo che deve essere accompagnato da un itinerario, da un progetto, perchè quei valori vanno riempiti di contenuti”.

La prima conversazione è stata dedicata al tema della Memoria. “La trasmissione della memoria – ha detto Daniela Borselli, dello Spi Cgil Firenze, che l’ha coordinata – è per noi un imperativo, aiuta a far crescere la consapevolezza e a riattualizzarne il contenuto in un contesto oggi profondamente mutato, ma che non ha ancora risolto le sfide di allora”.

Dopo un contributo video di Stefania Ippoliti, allora presidente di Confesercenti Firenze, è intervenuta Sara Nocentini, nel 2002 portavoce del Forum. “L’accoglienza che il movimento dava a chi aveva voglia di misurarsi con un orizzonte di giustizia sociale e desiderio di cambiamento era fortissima – ha ricordato Nocentini – . La partecipazione era tutto”.  “Ci fu un grande protagonismo giovanile perché ci fu un grande protagonismo intergenerazionale”, ha aggiunto.

L’allora prefetto di Firenze Achille Serra ha poi ripercorso i passaggi che scandirono la gestione dell’ordine pubblico a Firenze dopo quanto era accaduto a Genova, sottolineando l’importanza fondamentale del dialogo quotidiano tra i responsabili della manifestazione, la prefettura e la questura, e il rapporto di collaborazione e fiducia con  il sindaco di Firenze, il presidente della Regione e la Cgil fiorentina. Un momento indimenticabile, ha ricordato Serra, fu “vedere i manifestanti offrire the e caffè caldo alle forze dell’ordine: era la riconciliazione dopo Genova”.

Achille Passoni, allora direttore generale della Cgil, ha ricordato le ragioni per cui la Cgil fu presente nel 2002 a Firenze: “perché il rapporto coi movimenti non nasceva quel giorno, eravamo in un triennio di grandi lotte che vedevano la Cgil protagonista e questo protagonismo suscitava partecipazione di altri, tra cui quella di moltissime sigle, con obiettivi che ognuno declinava secondo la sua storia e cultura, ma che avevano al centro il tema dei diritti”, poi perchè “le istituzioni fiorentine e la Cgil di Firenze davano margini di sicurezza non banali” e poi ancora perchè “bisognava far di tutto per chiudere la pagina di Genova”.

La conversazione dedicata al tema della Speranza, condotta da Mario Batistini dello Spi Cgil Firenze ha visto un contributo video di monsignor Vincenzo Paglia. “Credo che ciascuno di noi abbia portato nella propria quotidianità i quei valori – ha detto Francesca Merz, presidente MARE impresa sociale – Il periodo che oggi viviamo, di estrema complessità, dovrebbe portarci a pensare che ognuno può portare un piccolo contributo per superare questo momento non facilissimo”.

“Dobbiamo cercare di riproporre il prolungamento di quel sentiero, superarne l’interruzione, giovani con anziani, donne con uomini – ha detto Sergio Cofferati, allora segretario nazionale della Cgil -. I temi che erano al centro della manifestazione, i diritti individuali e collettivi sono ancora oggi fondamentali. Non è immaginabile uscire dalle conseguenze della guerra ciascuno per conto suo”.

Un contributo video della rettrice della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa Sabina Nuti ha aperto il terzo panel, dedicato al Progetto e moderato da Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi. Marco Tognetti, Ceo di Lama Agency, ha sottolineato la necessità di affrontare due temi “rendita del capitale e accumulazione del capitale” mentre Anna Pettini, professore economia politica Unifi, ha parlato di “un sentiero interrotto che ha prodotto un’enormità di altri sentieri”. Contributo video anche per Ermete Realacci della Fondazione Symbola.

 

Sommario

Recenti