Scopri LiberEtà Toscana di novembre 2025

Il numero di novembre 2025 di LiberEtà Toscana dedica la copertina ed un articolo a firma di Ilaria Ciuti alla storia degli istituti Penny Wirton, che insegnano l’italiano agli stranieri usando un metodo che facilita l’inclusione nella società e nel mondo del lavoro. Il primo centro nacque grazie a un’idea dello scrittore Eraldo Affinati ed oggi le scuole sono sessanta in tutta Italia.

In “Pensionati al lavoro”, Stefano Vetusti racconta la realtà degli almeno 60mila anziani che in Toscana hanno trovato un impiego o hanno deciso di continuare a lavorare. Molti lo fanno per arrotondare assegni sempre più bassi, mentre il costo della vita sale.

In “Cara vecchia Toscana” Claudio Repek parla invece dell’inverno demografico e della fotografia della società toscana, restituita dall’Inps attraverso il rendiconto sociale
regionale 2024.

Franco De Felice rievoca la vicenda di Eugenio Capanni, prigioniero toscano preso dai tedeschi dopo l’8 settembre, ricostruita dal figlio che ha raccolto le lettere e cartoline mandate alla giovane Ida, che poi sarebbe diventata sua moglie.

Marco Tognetti racconta l’edizione 2025 dei Suvignano Days, che quest’anno si sono occupati dei rischi che si annidano nelle tecnologie informatiche e nelle nuove forme di sfruttamento, ma anche di quanto sia importante creare alleanze tra istituzioni e società civile.

Nella sezione culturale, Claudio Martini celebra due giganti della musica, Gaetano Donizetti e Joaquín Rodrigo, nella rubrica ClassicalMese, mentre Alessandra Carlomagno firma “Il cartellone”.
Chiude il numero “La mosca sul muro” a firma di Ilaria Ciuti con un articolo dal titolo “L’empatia della piazza”.

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