Pubblichiamo il comunicato stampa congiunto CGIL nazionale – SPI Cgil relativo alla mancata intesa in Conferenza unificata sullo schema di Decreto in materia di politiche in favore delle persone anziane, in attuazione della legge delega n. 33/2023.
Roma, 23 febbraio – “La mancata Intesa della Conferenza Unificata rappresenta una
pesante bocciatura del decreto del Governo, e conferma le gravi preoccupazioni espresse
da noi e da più parti in questi giorni sul rischio di svuotare una buona legge per la totale
mancanza di finanziamenti”. È quanto dichiarano la segretaria confederale della Cgil
Daniela Barbaresi e il segretario nazionale dello Spi Cgil Stefano Cecconi a proposito
dell’esito della seduta di ieri della Conferenza che riunisce Regioni, Comuni e Province sullo
schema di Decreto in materia di politiche in favore delle persone anziane, in attuazione della legge delega n. 33/2023.
Per i dirigenti sindacali “non è solo questione di risorse, che pure sono drammaticamente
assenti sia per la sanità che per il sociale, lo schema di decreto proposto dal Governo ha
travisato, disatteso e persino superato in diverse parti la delega ricevuta. Si pensi –
sottolineano infatti – alla clamorosa esclusione delle persone tra i 65 e i 70 anni dall’assistenza, alla debolezza delle misure per la nuova domiciliarità, cardine di una riforma che doveva assicurare alle persone di poter vivere ed essere curate a casa propria. O si pensi alla mancata riforma delle Rsa, nonostante il sistema della residenzialità abbia
mostrato tutti i suoi limiti più drammatici durante la pandemia”.
Inoltre, aggiungono Barbaresi e Cecconi “la misura sperimentale della Prestazione
Universale di 850 euro rimane ferma nella vecchia logica del trasferimento monetario
anziché dei servizi e riguarda una platea ridottissima di beneficiari: solo 25 mila anziani
ultraottantenni non autosufficienti gravissimi in stato di povertà, pari allo 0,6% del totale
degli anziani non autosufficienti”. Infine, “aver rinviato quasi tutta l’attuazione della legge a
norme successive ha indebolito e diluito la spinta innovatrice della legge”.
Per Cgil e Spi “ci vorrebbe ora un serio ripensamento del Governo a partire dalla
disponibilità al confronto e a costruire un percorso che accompagni l’attuazione della riforma e soprattutto, con coerenza, vanno garantire le risorse necessarie a rispondere ai bisogni e ai diritti di milioni di persone anziane e delle loro famiglie. Un Governo troppo concentrato sul terzo mandato e disattento sugli anziani. Con gli annunci, le promesse e propaganda – concludono Barbaresi e Cecconi – non si risolvono i problemi”.