Luciano Silvestri, classe 1950, è stato Segretario generale della Camera del lavoro di Piombino dal 1986 al 1995, Segretario generale della Cgil Toscana dal 2000 al 2007 e poi responsabile legalità e sicurezza della Cgil Nazionale.
Alessio Gramolati lo ricorda così. “Quando scadde il suo mandato di segretario della CGIL toscana Sergio Cofferati, nel suo saluto di ringraziamento per il ruolo di direzione che Luciano aveva svolto, lo descrisse come “l’avvocato degli ultimi”. Luciano ne fu molto lusingato perché non c’è più grande complimento che veder riconosciuto il proprio impegno a favore di coloro che hai scelto di difendere. Luciano Silvestri era questo, ma non solo questo. Il suo aspetto mite celava un carattere forte e determinato, il suo approccio gentile nascondeva una persona ironica e appassionata. Cresce nella città più manifatturiera della Toscana, Piombino, e quel luogo e quella gente ne avevano segnato la personalità’.
E’ delegato della Dalmine in un periodo in cui le lotte della classe operaia si susseguono senza soluzione di continuità tra avanzamenti e arretramenti. Le dirige e le vive con grande passione. E’ lì che impara l’arte della contrattazione e apprende la dura legge dei rapporti di forza, ed è nella esplosione di quelle lotte che comincia a capire che il sindacato deve proiettarsi come grande forza riformatrice anche fuori della fabbrica. Viene a Firenze per curare la formazione nella FIOM toscana all’interno della grande esperienza unitaria della FLM. Un breve periodo, ma ricchissimo di insegnamenti, perché fare formazione è anche crescere insieme agli altri. Metterà al servizio della Camera del lavoro di Piombino prima e poi della Cgil Toscana le sue capacità di contrattualista, che sa distinguere quello che si può fare da quello che non si può raggiungere, almeno in quel momento, unite alla ferma convinzione del valore imprescindibile dello studio dei processi su cui si vuole agire.
Coglie per tempo, da Segretario della Cgil Toscana, come anche nella nostra regione gli investimenti produttivi lascino il posto alla finanza, vede la caduta del valore dell’industria nell’economia e la crisi anche culturale che queste trasformazioni determinano nella sinistra. Rivendica, spesso in solitudine, facendone il tratto fondamentale del suo mandato, un salto di qualità nel modello di specializzazione dell’economia toscana.
Indica per tempo le conseguenze nefaste della crisi del modello che aveva qualificato la regione, mettendo in evidenza i rischi strutturali di lungo periodo e quelli immediati su salute e sicurezza, come pure il pericolo di consegnare l’identità dei distretti alle scorrerie del malaffare. È con lui che nasce l’impegno del mondo del lavoro toscano a favore della legalità accanto a Libera, Arci e alla fondazione Caponnetto. È inflessibile nella difesa dello Stato fino al punto di schierare tutta l’organizzazione in tre grandi manifestazioni quando in Toscana si affacciano di nuovo gli epigoni del terrorismo brigatista. Luciano credeva nel primato della politica ed è stato un militante appassionato fino a quando ha creduto di poter essere utile. Ma non ha mai rinunciato alla sua autonomia dandone prova in tante occasioni, come quando organizzò a Firenze una fiaccolata per chiedere alla giunta regionale un maggiore impegno sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Temi, questi ultimi, che lo faranno diventare un punto di riferimento per la Cgil nazionale. Un uomo di sinistra, un compagno, un amico caro che mancherà a tutti noi. Alla famiglia e alla compagna Anna l’affetto e le più sentite condoglianze da parte di tutto lo SPI Toscana”.
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Per salutare Luciano, sarà allestita una camera ardente presso la sede Cgil Toscana a Firenze in via Pier Capponi 7, oggi dalle ore 16:00 alle ore 18:30 e domani con orario ore 9:00-15:00, successivamente la salma sarà trasportata al cimitero di Piombino per la sepoltura.
Per telegrammi: famiglia Silvestri, via Niccolò da Uzzano 22, 50126 Firenze.
Per chi volesse, non fiori ma donazioni sul conto corrente di solidarietà, attivato dal Comune di Calenzano, a favore delle famiglie delle vittime dell’incidente al deposito carburanti Eni IBAN: IT43Y0200838103000107278108