Lo Spi Cgil alla commemorazione dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema

560 persone trucidate dalle truppe tedesche, tra cui anche anziani e bambini, 166 sono ancora oggi senza un nome. A 79 anni da quella terribile strage del 12 agosto, Sant’Anna di Stazzema ha ricordato le vittime e ha lanciato un monito perché la memoria resti viva. Anche una delegazione dello Spi Cgil di Lucca, insieme alla Lega Spi Versilia storica, ha partecipato alle commemorazioni in programma nel paese sull’Appennino tosco-emiliano.

Dopo la fiaccolata silenziosa organizzata dall’Associazione Martiri di Sant’Anna nella serata di venerdì 11 agosto per rendere omaggio alle vittime, le iniziative principali si sono svolte sabato 12 agosto: alle 9.00 il ritrovo delle delegazioni e delle autorità, alle 9.30 la celebrazione della messa sul sagrato della chiesa, alle 10.15 la partenza del corteo diretto al Monumento Ossario Sacrario e l’inaugurazione della mostra “Colori per la Pace”. Alla giornata ha partecipato anche Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna che chiuderà la cerimonia con l’orazione ufficiale. È  stato preceduto da un rappresentante della Regione Toscana, da Umberto Mancini, presidente dell’associazione Martiri di Sant’Anna, e infine dall’intervento del sindaco di Stazzema Maurizio Verona.

“Tenere sempre vivo il ricordo di quei fatti è fondamentale, perché il pericolo di ricadere in tali barbarie è ancora presente e non dobbiamo sottovalutarlo”, ha commentato Roberto Cortopassi, segretario generale dello Spi Cgil Lucca. “Bisogna poi tenere bene a mente che in quei giorni dell’agosto 1944 le truppe tedesche non agirono da sole, ma furono fiancheggiate dai fascisti del luogo che accompagnarono casa per casa i soldati per i rastrellamenti – ha sottolineato Cortopassi -. La mia stessa famiglia fu toccata: tre giorni dopo l’eccidio di San’Anna, mio nonno, infermiere della Croce Rossa, fu prelevato da Valdicastello e portato nel carcere di Nozzano perché aveva curato la ferita di un 16enne sospettato di essere un partigiano. Lì fu torturato e poi mandato a San Terenzio, in Liguria, dove fu impiccato con il filo spinato e con i piedi che sfioravano appena il terreno. La sua agonia durò un giorno e mezzo”.

Per non far affievolire il ricordo di quegli avvenimenti, lo Spi Cgil da anni collabora con il Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema, organizzando incontri ed eventi. Tra le idee per il futuro, il ritorno della marcia della Memoria fino a Marzabotto, un’iniziativa che si è interrotta durante il periodo del Covid.

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