Ecco: ancora l’otto marzo. Un presunto incendio scoppiato in una fabbrica di New York, negli Stati Uniti, dove persero la vita 129 donne, si è detto fosse la ragione di questa ricorrenza. Ma non è così. Oggi invece si può abbassare gli occhi a terra e accompagnare la nostra mimosa con qualche lacrima e qualche ragione in più. Questa volta l’incendio c’è. È in una casa, vicino a Pisa: Nadya è morta mentre cercava di salvare Bruna la sua assistita. Nadya Rehulyc aveva 64 anni la badante ucraina, mentre Bruna Maria Ciardelli ne aveva 90. Una presa elettrica surriscaldata s’infiamma, Nadya non molla si batte per non lasciare Bruna da sola al suo destino e muoiono in due. Una per l’altra, una a fianco all’altra le donne si tengono per mano e vanno fedeli al dovere di essere donna, da che mondo è mondo. Di questo, anche di questo, parla l’8 marzo.
Spi Cgil Toscana