Telemedicina | Il futuro è curarsi a distanza

(dal numero di maggio 2025 di Liberetà Toscana)

Da anni la sanità toscana fa televisite e teleconsulti. Entro la fine di quest’anno, oltre 50.000 pazienti saranno monitorati in questo modo. Tali strumenti diventeranno sempre più importanti e necessari

Il 1° luglio partirà la rivoluzione telematica della sanità. La telemedicina, insieme a l fascicolo sanitario elettronico 2.0, è il pilastro della medicina del futuro, un’opzione concreta in ogni Asl toscana a disposizione dei malati cronici e pluripatologici dai 65 anni in su. Il sistema sanitario, essenzialmente basato sul medico di famiglia o il pronto soccorso e l’ospedale, ora potrà contare anche sulla telemedicina, articolata in televisite, teleconsulti, telemonitoraggio e teleassistenza. «La trasformazione digitale del sistema sanitario rende più efficace l’erogazione dei servizi, snellisce la comunicazione tra strutture sanitarie e cittadini, semplifica i sistemi di accesso, libera risorse e riduce le differenze tra i territori», spiega Andrea Belardinelli, responsabile settore sanità digitale e innovazione della Regione Toscana. Un paziente affetto da diabete, ad esempio, invece di andare una volta al mese dal medico di medicina generale o due-tre volte all’anno dallo specialista, potrà fare i controlli da casa. Allo stesso modo si potrà fare da casa la ginnastica alla spalla, dopo un’operazione, seguiti da fisioterapisti o infermieri.

Servizi importanti. «In Toscana – ricorda Belardinelli – facciamo le televisite
dal 2020. Siamo stati una delle prime Regioni e tutt’ora continuiamo a usarla su una piattaforma di nostra proprietà». Un altro mattone del sistema sarà il teleconsulto, che non richiede il coinvolgimento diretto del paziente, ma si fa esclusivamente tra medici o operatori sanitari quando c’è bisogno che più specialisti si consultino. «Un’altra significativa esperienza è il telemonitoraggio cardiologico che facciamo da tanti anni per l’infarto miocardico acuto. Sono stati trasmessi circa 70.000 elettrocardiogrammi all’anno alle
centrali 118. È una rete silenziosa, che funziona. Permette all’ambulanza di evitare il pronto soccorso e di portare il paziente direttamente nella sala di emodinamica. Si guadagna tempo prezioso per salvare vite. Se l’intervento avviene durante la prima ora, c’è il 97 per cento di possibilità di recupero da infarto. Cioè, non si muore. Vale anche per l’ictus».

Tutte queste esperienze
entreranno a far parte della nuova piattaforma di telemedicina. Ogni paziente avrà a disposizione un kit di telemonitoraggio composto da una bilancia, un glucometro (per i diabetici) e uno strumento multiparametrico di facile uso per importanti misurazioni: saturazione ossigeno, elettrocardiogramma, temperatura corporea, pressione sanguigna, oltre a un cellulare “blindato”. La Regione ne ha a disposizione già mille. Un altro kit è stato previsto per gli infermieri. «Spetta al medico di base o allo specialista decidere se una persona può stare a casa ed effettuare le misurazioni da remoto». E se la casa del paziente fosse sprovvista di connessione? «L’Asl provvede a dotare i pazienti di “saponette” (modem portatili). I risultati sono molteplici: il paziente non è costretto ad andare in ospedale, abbattendo gli accessi impropri. I dati e le informazioni vanno automaticamente nel fascicolo sanitario elettronico personale, diventando così una base importante per la storia sanitaria, del singolo ma anche della comunità».

In pillole

1. “A casa in buona compagnia”, nato nel 2019 dall’intuizione dei sindacati dei pensionati della Toscana Spi, Fnp e Uilp e della Regione, rientra nel Pnrr Missione 6. Quattro i servizi rivolti a pazienti cronici dai 65 anni in su affetti da più patologie: televisita, teleconsulto, telemonitoraggio e teleassistenza.
2. In base ai target forniti dal ministero della Salute, entro fine 2025 in Toscana saranno seguiti con il telemonitoraggio 53.802 pazienti cronici, che diventeranno 87.231 entro la fine del 2026.

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