Questione di ticket

Le pensioni minime sono cresciute, ma è aumentato anche il costo della vita. La soglia di esenzione ferma a decenni fa, comporta per gli anziani più spesa sanitaria

Siamo consapevoli che le risorse per la sanità pubblica non sono sufficienti, inoltre mancano medici, infermieri e tante altre figure professionali tutte indispensabili per impedire lo smantellamento del nostro sistema sanitario pubblico. Ma vorremmo comunque
aprire una riflessione sulla soglia del ticket che ormai è ferma da decenni a euro 36.151,98. Abbiamo fatto una valutazione, dal 2011 a oggi. L’inflazione è stata del 27 per cento circa. Se applicassimo questa percentuale alla soglia del ticket dovremmo averla oggi a euro 45.985,31.

Pensioni rivalutate
. Le pensioni minime sono state rivalutate del 100 per cento (anche se non hanno mai recuperato in toto l’inflazione reale) e pertanto non aumentando la soglia del ticket ci troviamo di fronte a un numero non piccolo di pensionati (e non solo) che prima rientravano nell’esenzione e che ora invece si vedono costretti a pagarlo. Anche se non è cambiata la loro capacità di spesa, non sono diventati più ricchi. Facciamo un esempio pratico. Immaginiamo due coniugi pensionati ultrasessantacinquenni nel 2011 con una pensione lorda di 1.308 euro e 870 euro senza altri redditi: nel 2011 ambedue erano esenti dal ticket in virtù del loro reddito; nel 2024 (con tredici anni in più) hanno, in relazione alla rivalutazione determinatasi dal 2011 al 2024, una pensione lorda di 1.695 euro e di 1.115 euro senza altri redditi. Ebbene, nel 2024 hanno perso la loro esenzione.

Vivere costa di più
. Certo, si dirà che la loro pensione nominale è aumentata, ma in questi tredici anni sono aumentati in maniera esponenziale i costi energetici, gli affitti, i prodotti alimentari. Un esempio: un chilogrammo di pane costava meno di due euro e ora costa circa tre euro e mezzo. Per non parlare del carburante, dei farmaci, del dentista e così via. Insomma la rivalutazione delle pensioni minime (senza pensare alle altre che non hanno recuperato il 100 per cento) non ha permesso ai pensionatidi recuperare l’effettivo  aumento del costo della vita. Si sono di fatto impoveriti ancora di più.

Non più esenti. Quando una persona invecchia deve fare ricorso sempre più spesso ai servizi sanitari (visite, esami, controlli). Questo comporta, se non si è esenti da ticket, affrontare spese ingenti. Molte volte si diventa anche non autosufficienti e questo apre uno scenario per alcuni pensionati drammatico: c’è chi deve scegliere se curarsi o pagare l’affitto e spesso si rinuncia alle cure. È bello invecchiare, ma occorre invecchiare in salute e per questo occorre fare prevenzione, fare una vita sana, avere affetti e interessi, ma occorre anche avere la possibilità economica di affrontare le spese sanitarie. Ecco, forse, fra le tante cose che occorrerebbe fare nel nostro paese, una sarebbe quella di adeguare la soglia del ticket in sanità. Certo non è la questione più urgente ma sarebbe il caso che il governo e il Parlamento la mettessero in agenda.

(dal numero di febbraio 2025 di LiberEtà Toscana)

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