Tariffe idriche, presentata a Firenze l’indagine di Federconsumatori

Il 4 febbraio a Firenze è stato presentato il XVI Rapporto nazionale sulle tariffe idriche, realizzato da Federconsumatori con la collaborazione della Fondazione Isscon – Istituto Studi Sul Consumo.

L’indagine ha analizzato le tariffe per il servizio idrico integrato applicate in tutti i capoluoghi di regione italiani nel 2024 e ha preso come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone con un consumo medio annuo di 150 oppure di 182 m3.

Dai dati emerge che prendendo in esame una famiglia di 3 componenti per 150 m3 di consumo annuo, dall’analisi delle tariffe sui 20 capoluoghi di regione italiani, registrano il costo più alto le città di Firenze, Perugia e Genova rispettivamente con 564,04 euro, 511,79 euro e 504,28 euro; quelle dove si paga meno per il servizio idrico sono Milano (160,13 euro), Campobasso (191,18 euro) e Napoli (193,64 euro).

Dall’analisi delle tariffe, confrontando gli importi da pagare nel 2024 (consumo di 150 m3 per tre componenti) e nel 2016 per egual consumo emerge un aumento medio del 40%. Sopra le righe la crescita del costo del servizio nella città di Potenza (+72%), in diminuzione i prezzi a Trento (-2%). Per quanto riguarda invece una famiglia di 3 componenti per 182 m3 di consumo annuo, dall’analisi delle tariffe sui 20 capoluoghi di regione italiani, registrano il costo più alto le città di Firenze, Perugia e Genova rispettivamente con 763,41 euro, 618,09 euro e 614,07 euro; mentre quelle dove si paga meno per il servizio idrico sono Milano (177,15 euro), Napoli (206,45 euro) e Campobasso (234,66 euro).

“In Toscana le tariffe risultano altissime, se confrontiamo, ad esempio, Firenze con Milano – evidenza Laura Grandi presidente di Federconsumatori Toscana – Ci viene spiegato che nella nostra regione si fanno moltissimi investimenti in termini di manutenzione della rete, di depurazione, e che questo si ripercuote sulle tariffe, resta il fatto che queste ultime rimagono effettivamente molto alte”.

Un’altro aspetto da sottolineare è che in Toscana il consumo medio si attesta sui 104 m3 e quindi risulta inferiore rispetto al consumo medio nazionale: “La Toscana risulta la regione più virtuosa per i consumi di acqua – spiega Grandi – quindi possiamo affermare che i toscani fanno un uso responsabile di questa preziosa risorsa. Nonostante questo le tariffe rimangono comunque alte ed occorre capire come mai”.

C’è poi il grande tema della multiutiliy. “Noi siamo a favore della gestione pubblica – conclude Grandi – L’acqua è un bene essenziale e tale deve rimanere”.

 

Sommario

Recenti