Due anni fa una pensionata di 95 anni sollevò il problema di chi è costretto a reiterare la certificazione della propria malattia ogni anno. Oggi una delibera regionale porta il nome dell’anziana donna
Tutto più semplice. Già centinaia di interessati hanno potuto usufruirne. È bastato togliere dalla “ricetta” la scadenza a un anno e la vita per migliaia di toscani (trentaseimila, si calcola) è migliorata, sicuramente dal punto di vista della perdita di tempo causa burocrazia. La prima parte di una delibera della giunta regionale della Toscana approvata nel luglio scorso sarebbe dovuta concretamente partire entro l’autunno, e così è stato. L’assessore regionale alla Salute, Simone Bezzini, spiega: «Con la delibera, che abbiamo chiamato “Nunziatina”, in Toscana sarà più facile per le persone che presentano condizioni cliniche e patologiche irreversibili, come persone tetraplegiche ma anche chi ha un’incontinenza o gli è stata praticata una stomia permanente, accedere ai dispositivi medici». Parliamo, per quanto riguarda la prima parte della delibera, degli ausili assorbenti per l’urina, dispositivi medici per stomia e per l’incontinenza, dei cateteri vescicali, ma anche dei prodotti dietetici per chi soffre di nefropatie, che saranno rinnovati automaticamente senza che le persone interessate siano costrette a presentare alla Asl, anno dopo anno, il certificato della propria condizione, come avveniva prima, in virtù di una legge nazionale, che la Regione Toscana ha interpretato e resa meno vincolante.
Una bella storia. Perché si chiama delibera Nunziatina? È una bella storia che inizia due anni e mezzo fa, esattamente l’11 maggio 2022 a Fucecchio, nel corso della presentazione di una ricerca, che aveva coinvolto telefonicamente 1.330 anziani iscritti della locale lega dello Spi Cgil, il cui argomento era: “La condizione degli anziani ultrasessantacinquenni di Fucecchio”. Prese la parola Annunziata Neri, detta Nunziatina (che di anni ne aveva 95!), con problemi di salute, che nel suo caso comportava un’incontinenza non reversibile. L’anziana donna non si spiegava il motivo per cui ogni anno fosse costretta a ripetere l’intera procedura, a certificare ogni volta il suo problema e a ripercorrere tutta la trafila per poter avere la necessaria dotazione di pannoloni. Da quel giorno sindacati dei pensionati e Regione hanno lavorato a un progetto di semplificazione, per cercare di agevolare la vita di queste persone, liberandole il più possibile dai lacci della burocrazia. Nel luglio scorso, l’approvazione della delibera che, in omaggio a chi l’aveva ispirata, è stata chiamata appunto “Nunziatina”. Oggi la signora Nunziatina non è più con noi, ma continua a vivere e viene ricordata per essere stata la donna che ha avuto il coraggio e la forza di accendere la miccia della “rivoluzione” contro la burocrazia.
Una sanità amica. Alessio Gramolati, segretario generale dello Spi Cgil toscano afferma: «Questa vicenda dice della capacità del sindacato di ascoltare Nunziatina e le altre persone come lei. Dimostra che l’azione collettiva serve. Se Nunziatina non avesse continuato a lamentarsi e non avesse avuto una sponda collettiva, la sua sarebbe rimasta una rivendicazione frustrata». «Ma dimostra anche – insiste Gramolati – che avere una sanità più facile, più gentile è di aiuto alla vita delle persone e ne riduce i costi. Non è difendendo
lo status quo che si difende la sanità pubblica, ma rendendola permeabile ai bisogni e alle trasformazioni in atto. Su tutte quella demografica». Ora occhi puntati alla seconda parte della delibera Nunziatina, al “cantiere”, come lo definisce l’assessore Bezzini. Nel 2025 sarà completato il percorso, che porterà alla semplificazione delle modalità di accesso per le persone con disabilità grave a protesi e ad ausili tecnologici come sedie a rotelle e protesi.