In Toscana via alla sperimentazione degli ambulatori di intervento rapido

Da ottobre in Toscana partirà la sperimentazione dei Pir, presidi e ambulatori di intervento rapido per la presa in carico tempestiva dei cittadini che presentano problemi di natura non grave ma che richiedono un’assistenza sanitaria celere. Un’alternativa, in alcuni casi, ai pronto soccorso. La novità, parte del nuovo modello di assistenza territoriale, è stata presentata dalla Regione Toscana. Il test durerà sei mesi.

Gli ambulatori di intervento rapido saranno di tre tipi: i “presidi di città“, aperti per 12 ore al giorno e attivi presso le Case di comunità dei centri più popolati, dove l’accesso avverrà attraverso il medico di famiglia o rivolgendosi al numero unico 116117; le strutture pensate per territori meno popolati e con minor offerta di servizi o a maggior rischio di carenza di medici di medicina generale, dove si potrà accedere direttamente, attraverso i medici di famiglia o l’116117; gli ambulatori in prossimità dei pronto soccorso.

Per il primo tipo di Pir la sperimentazione avverrà a Empoli presso la Casa di comunità Gino Strada, a Prato presso la Casa di comunità Centro Est, a Pistoia presso la Casa di comunità “Il Ceppo” e a Firenze presso la Casa di comunità delle Piagge. Per testare i Pir di secondo tipo è stato scelto il centro medico avanzato già attivo a Figline. Il terzo tipo di ambulatorio dove condurre la sperimentazione troverà sede presso l’ospedale Torregalli tra Firenze e Scandicci.

All’interno di queste opereranno medici delle continuità assistenziale e infermieri, in rete con il personale del dipartimento emergenza urgenza del presidio ospedaliero e medici del dipartimento cure primarie, in collaborazione con i medici di medicina generale. Il personale avrà a disposizione un’adeguata strumentazione, come apparecchi per la misurazione dei valori di emoglobina, glicemia eed elettroliti, strumenti per test rapidi, farmaci, un elettrocardiografo connesso in rete e un ecografo. Secondo i dati della Regione, in Toscana il 40-42% degli accessi ai pronto soccorso riguarda i codici minori e di questi la metà è costituita da persone che si autopresentano.

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