Un pacco con 60mila firme di cittadini e cittadine toscane, “per migliorare e salvare il servizio sanitario nazionale pubblico”, è stato consegnato, brevi manu, da Rossano Rossi (segretario generale Cgil Toscana) e Alessio Gramolati (segretario generale Spi Cgil Toscana) al presidente della Regione Eugenio Giani, stamani presso la sala Pegaso in Palazzo Sacrati Strozzi in piazza Duomo a Firenze. Una iniziativa che vuole essere in appoggio al progetto di legge, approvato dalla Giunta regionale, che chiede un incremento del Fondo Sanitario Nazionale di circa 4 miliardi l’anno. Le firme sono state raccolte fisicamente da Cgil e Spi tra ottobre e novembre, nelle proprie sedi o durante manifestazioni, iniziative pubbliche e presìdi.
Dopo questa prima in consegna in Regione, da oggi, fino a metà dicembre, sarà possibile per tutti firmare anche online, su change.org (LINK) mentre sui canali social delle due organizzazioni parte l’apposita campagna “Impazienti”, dove chi partecipa posta la propria foto in una card (scaricabile sempre dalla petizione su change.org) con l’hashtag #impazienti spiegando il perché della sua firma. L’obiettivo è di arrivare in totale a quota 100mila firme, che saranno consegnate al Consiglio regionale.
“L’esito di questa raccolta firme dimostra come il tema della sanità sia sentito dalla cittadinanza, dal mondo del lavoro e da pensionati e pensionate – hanno detto Rossi e Gramolati -. E’ un tema che deve stare tra le priorità dell’agenda politica. Occorrono più risorse strutturali al Servizio Sanitario Pubblico ed Universale, ai cittadini e alle cittadine vanno garantite cure e per farlo le Regioni devono poter assumere personale, superando i vincoli di spesa. Già ora la sanità pubblica soffre e va rafforzata, non vogliamo che in futuro la sanità sia solo un lusso da ricchi. Considerati l’aumento dei costi energetici e l’inflazione, i fondi del Governo alla sanità decrementano, e a farne le spese sono soprattutto Regioni come la Toscana a sistema fortemente pubblico. Secondo l’esecutivo dobbiamo dare più soldi al privato e far lavorare di più il personale, già stremato. E’ il momento di mobilitarsi, noi lo stiamo facendo da tempo nelle piazze e ora con questa raccolta firme, la sanità pubblica è un bene comune da difendere con ogni forza. Il Governo deve dare risposte, va evitato che a pagare i costi dei mancati finanziamenti alla sanità siano i cittadini. La Regione faccia scelte coraggiose per difendere e migliorare la capacità del servizio sanitario pubblico regionale di rispondere ai vecchi e nuovi bisogni dei cittadini”.
La piattaforma dell’iniziativa
La salute è un bene prezioso per tutti. La nostra Costituzione garantisce il diritto alla salute (art. 32) ma sempre più cittadini rischiano di non avere più accesso ai servizi sanitari e sociosanitari perché il Servizio Sanitario Nazionale è sottofinanziato. Il Servizio sanitario universale e pubblico ha urgente bisogno di avere finanziamenti certi e maggiori di quelli attualmente previsti, soprattutto dopo la pandemia e i forti aumenti delle bollette e dell’inflazione. La Giunta regionale della Toscana ha approvato a fine agosto un progetto di legge da inviare alle Camere (come stanno facendo Emilia-Romagna e Puglia) che chiede un incremento del Fondo Sanitario Nazionale di circa 4 miliardi l’anno. Per garantire risorse stabili al servizio sanitario universalistico, la proposta di legge prevede di portare al 7,5% del Pil il finanziamento annuale. Lo Spi Cgil Toscana e la Cgil Toscana hanno promosso la campagna “100 mila firme per migliorare e salvare il Servizio sanitario nazionale”, in appoggio alla proposta di legge regionale. Con l’obiettivo di assicurare maggiori e stabili risorse al Servizio Sanitario Pubblico ed Universale e garantire ai cittadini le migliori risposte ai bisogni di cure; dare la possibilità alle Regioni di assumere il personale sanitario necessario, superando i limiti e i vincoli di spesa imposti dalla legge nazionale; difendere il tuo diritto ad avere una Sanità pubblica, universale ed efficiente.