Preti Operai. Borghi Politi Fanfani e l’esperienza toscana

“Mi fai capire, mi fai vedere se veramente dove c’è sporco c’è anche una sporcizia interiore, se dove c’è la materia e la pesantezza del lavoro, lo spirito si allontana?”
È dopo essersi posti queste domande che sono andati (i preti, ndr) a lavorare in fabbrica, dove hanno trovato la bellezza della materia e la serenità della solidarietà. Tutti valori positivi, riscontrati tra uomini e donne che pur asserragliati in un lavoro coercitivo hanno saputo esprimere la poesia della bellezza della vita”. Il prete operaio Luigi Sonnenfield è uno dei testimoni del docu-reportage “Preti Operai. Borghi Politi Fanfani e l’esperienza toscana” di Paola Sani e Andrea Bigalli per la regia di Massimo Tarducci realizzato con il patrocinio e grazie al contributo della Regione Toscana e presentato ieri all’Auditorium Cgil Firenze.
Il nucleo centrale del docu-reportage – il cui lavoro, cominciato nel 2019, ha subito una battuta d’arresto durante il lockdown per poi riprendere a maggio 2020 – ruota intorno alle interviste di alcuni testimoni chiave come Giovanni Maria Borghi, figlio di Bruno Borghi, il prete operaio Luigi Sonnelfeld, Maria Grazia Galimberti, l’ex procuratore generale di Firenze Beniamino Deidda e la storica Anna Scattigno. Una ricostruzione fedele ai fatti, alla quale non mancano contributi fotografici, racconti e altro materiale di archivio, arricchito di quelle “definizioni” di carattere sociale attribuite ai Preti Operai. Un viaggio all’insegna della fruibilità e della chiarezza nella vita di questi personaggi fuori dall’ordinario che accompagna lo spettatore nella scoperta di una pagina della storia italiana troppo spesso ignorata.

Sommario

Recenti