Rivalutazione pensioni, Pedretti: “Da gennaio importanti aumenti per tutti”

“Dopo la legge delega sulla non autosufficienza ora la rivalutazione delle pensioni. Il meccanismo di calcolo che abbiamo riconquistato un anno fa nel confronto con il governo Draghi porterà da gennaio importanti aumenti per tutti”. Il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti commenta così su spicgil.it la rivalutazione delle pensioni dal prossimo gennaio. “Per ottenerlo ci sono volute piazze, manifestazioni, iniziative – prosegue Pedretti -. Oggi possiamo dire di aver fatto un buon lavoro e di aver ottenuto maggiori diritti e tutele per le persone che rappresentiamo. Avanti così!”

Il meccanismo di calcolo, si legge ancora sul sito del sindacato nazionale pensionati italiani Cgil, è stato riconquistato dai sindacati dei pensionati lo scorso anno con il governo Draghi dopo anni di mobilitazioni e definisce una rivalutazione del 100% per l’importo di pensione fino a quattro volte il trattamento minimo, del 90% per l’importo da quattro a cinque volte e del 75% per l’importo superiore a cinque volte.

Per effetto di questo meccanismo e di un indice d’inflazione stabilito al 7,3% dall’Istat, secondo la tabella riportata sul sito Spi Cgil (vedi sotto), ad esempio un assegno mensile 2022 di 525 euro passerà a un assegno mensile 2023 di 564 euro, con un aumento mensile netto di 39 euro; un assegno di 1.244 euro passerà nel 2023 a 1.319 euro con un aumento mensile netto di 75 euro; un assegno mensile netto 2022 di 2.838 euro passerà dal nuovo anno a 3.009 euro con un aumento mensile netto di 171 euro.

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