Grilli: “Sanità pubblica sotto attacco. Legge sulla non autosufficienza da finanziare per dare risposte alle famiglie”

Legge sulla non autosufficienza, difesa del sistema sanitario pubblico e universale, superamento delle disomogeneità tra territori. Ne abbiamo parlato con Marisa Grilli, segretaria area socio-sanitaria dello Spi Cgil Toscana, anche in vista della manifestazione nazionale del 24 giugno.

Grilli, l’approvazione della legge sulla non autosufficienza rappresenta un traguardo importante per il sindacato pensionati?
L’approvazione di questa legge ha rappresentato un primo passo importante. Ora dobbiamo vigliare perchè il governo dovrà emanare i decreti attuativi entro gennaio 2024 e la legge dovrà essere finanziata per garantire assistenza ai cittadini nel momento del bisogno ed evitare di gravare sulle famiglie, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista dei servizi necessari.

Per dare gambe alla legge c’è un grande lavoro da fare anche sui territori.
Sarà fondamentale che sia le organizzazioni sindacali sia le associazioni mettano in piedi degli incontri con le Regioni e con Anci perchè facciano la loro parte nei confronti del governo affinché la legge garantisca la presa in carico effettiva di tutti coloro che ne hanno bisogno, altrimenti il rischio è che il peso della non autosufficienza si scarichi sulle famiglie con il ricorso al badantato e in particolare sulle donne come avviene adesso.

Qual è la situazione toscana?
La Toscana è una delle regioni che risponde meglio sia in termini di servizi per non autosufficienti, come i centri diurni presenti ma ancora largamente insufficienti, sia dal punto di vista dei contributi finanziari e dell’assistenza domiciliare, le cui ore previste e finanziate però non sono in grado di dare reale sollievo e assistenza alle famiglie.. Siamo anche tra le poche Regioni che ha un Piano per la non autosufficienza. Ad esempio in Toscana ci sono i punti unici di accesso, che rappresentano uno dei punti forza della legge come evidenzia anche Milena Gabanelli nel suo Data Room dedicato alla non autosufficienza. Anche nella nostra regione però i servizi devono essere potenziati perchè non si riesce a raggiungere tutti. Inoltre anche in Toscana pesano i divari territoriali nell’accesso ai servizi: un conto è vivere in città, un conto nelle aree interne.

Quali sono, oltre ai punti di accesso altri aspetti importanti definiti dalla legge?
La legge prevede che ci sia una valutazione nazionale unica di non autosufficienza, con criteri di valutazione uguali in tutto il paese. Inoltre se la casa deve restare, com’è giusto che sia, il primo luogo di cura, occorre che lo Stato e le normative regionali vengano in aiuto della persona, attraverso assistenti familiari formati, infermieri di famiglia, telemedicina. Per quanto riguarda i finanziamenti necessari, nel suo Data Room Gabanelli parla di investimenti necessari per 5-7 miliardi, ma inoi pensiamo che ne servano molte di più.

Il 24 giugno è in programma a Roma una grande manifestazione nazionale in difesa del sistema sanitario pubblico. Il sistema sanitario pubblico è sotto attacco?
Dobbiamo manifestare perchè, come ricorda anche il segretario generale Gramolati nel video, ormai da troppi anni il nostro sistema sanitario pubblico e universale è falcidiato da tagli e mancati investimenti. Durante la pandemia tutti ci siamo resi conto dell’importanza della sanità pubblica. Vogliamo una sanità che prenda in carico la persona e dia una risposta di qualità in base alla patologia, indipendentemente dalle possibilità economiche, altrimenti si rischia di scivolare verso un sistema all’americana. Se siamo arrivati a questo livello di invecchiamento della popolazione ed abbiamo in generale una popolazione in buona salute, è perchè avevamo un sistema sanitario pubblico eccellente: ora stiamo assistendo ad un arretramento e anche le regioni da sempre più virtuose, come la Toscana sono danneggiate dal definanziamento. Mancano i medici, non si possono fare assunzioni o aumentare gli stipendi, assistiamo ad una fuga dei professionisti dal pubbilco verso il privato. Insomma, la sanità pubblica è sotto attacco: bisogna al più presto invertire questa china e tornare a investire sul sitema sanitario pubblico. Senza dimenticare assolutamente il tema della salute e sicurezza sul lavoro, vera piaga di questo Paese dove si scambia il profitto con la sicurezza dei lavoratori.

Sommario

Recenti