Orbetello ieri 11 Settembre

di Guelfo Guelfi
Calma piatta in laguna, il suo colore pare retroilluminato, rimbalza, riflette. Orbetello ieri ci ha ospitato. Per spiegarsi meglio ha ospitato la Festa di LiberEtà, il bel mensile diretto da Beppino Mennella. Un magazine che viaggia nelle mani tremule di centinaia di migliaia di abbonati non tutti iscritti allo Spi Cgil, quasi. Pensionati, gente che ha chiuso con il mondo del lavoro, con la busta paga, con la rincorsa al reddito d’impresa, con la partita iva, con la tribolazione e si accomoda su quel che gli resta: la pensione, la passione e il tempo. Il tempo: il nostro tempo è quello che tutti gli umani dovranno attraversare. Noi siamo qua. Abbiamo in cura il fatto che questo ultimo tratto sia il più accogliente, il più gentile, il più ospitale, il più attrezzato, il più capace. Noi ora lavoriamo sodo per voi che un po’ lo capite e un po’ no. Potremmo corrucciarci ma non lo facciamo, andrebbe a scapito del risultato. Al Festival ieri sono sfilati difronte ad una platea con la mascherina, distanziata e partecipe, attenta, sono sfilate, dicevo, idee, esperienze, opportunità, considerazioni. Una rumba, una milonga e un tango. Alessandro Benvenuti e Alessio Gramolati ci hanno regalato l’umore buono dei ricordi e del grande piacere che la vita sa dare. Ogni tanto un refolo di vento, un applauso, una risata. Lo specchio d’acqua che per non disturbare non s’increspa. E i sapori eterni spalmati sui crostini. Cose con cui tutti dovrebbero saper fare i conti.

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