L’intervento di Alessio Gramolati: “I pensionati, il tempo e l’emergenza virus”

Su Repubblica di oggi, Martedì 31 marzo

 

L’intervento

I pensionati, il tempo e l’emergenza virus
Il tempo si è fatto lento.

di Alessio Gramolati
Quasi una ossessione. Quanto ne è passato? Quanto ne dobbiamo attendere ancora? E poi? Come sarà quel che ci attende? Intanto arrivano in massa le brutte notizie. Ora siamo qui, siamo soli e siamo i primi umani che provano a rendere l’isolamento lo spazio per una nuova missione collettiva.

Il nostro luogo pubblico è questa intenzione di provvedere agli altri. È interrogarsi: ma come faranno i più bisognosi? Come provvederanno i più deboli, i più poveri, i più soli, i più lontani? È stato sabato scorso che all’ora di cena il Presidente del Consiglio con il ministro Gualtieri e il presidente del’Anci sindaco Decaro prima ci hanno spaventato – cosa sarà successo?– poi ci promettono aiuti A tutti quelli che sono sull’orlo di una crisi di nerviNoi, e quando dico noi, dico noi dello Spi Cgil noi pensionati, pensavamo di avere tutto il tempo che sarebbe servito quando abbiamo sottoscritto il progetto A casa in buona compagnia”.

Pensavamo che ci stavamo attrezzando non per una emergenza che si sarebbe imposta da lì a un paio di settimane. No: pensavamo al futuro, pensavamo a quanto già stesse facendo la ricerca scientifica applicata a nuove tecnologie. Pensavamo, e lo stiamo facendo con la Regione Toscana e la Scuola Superiore Sant’Anna, sostenuti dal nostro Comitato scientifico, a nuove procedure che assistessero quanti di noi sono non autosufficienti. 80.000 persone solo in Toscana.

Il protocollo perla sperimentazione su 100 casi presi in luoghi distanti difficili, a cui proporre il monitoraggio e la cura delle condizioni di salute a distanza c’è. Si tratta di testare, di incrementare il regime di sicurezza fino ad alleviare la solitudine con collegamenti da remoto.

Appena le condizioni ce lo permetteranno riprenderemo la marcia. Intanto dobbiamo strutturare una rete logistica di solidarietà per consegnare spesa e medicine ai più fragili, mettere in sicurezza lavoratori e ospiti nelle Rsa.

Oggi, con una urgenza drammatica, vediamo come si imponga la massima considerazione per la trasformazione digitale di tutto quel che ci circonda: la cultura, i film, la musica, i libri e il teatro; ma anche la cura e il lavoro.

In casa. Da soli. Si fa presto a dire il Governo stanzia, ma a casa quando ci arriva? Il mutuo? Le tasse? Se fossimo usciti avremmo provveduto come abbiamo sempre fatto. Ma ora?

Noi tutti (Spi, Fnp, Uilp) sentiamo queste voci perché siamo un pezzo importante del Paese, della convivenza civile e della nostra economia.Se i120% è non autosufficiente e ha bisogno di aiuto, il restante 80% è attivo. Chiuso ma attivo. Va forte Enea con sulle spalle Anchise. La realtà è Anchise chiuso in casa, sente sulle spalle tutta la responsabilità per suo figlio, per la sua famiglia, e sente raschiare alla porta. Sentono salire la richiesta di aiuto da parte dei figli. Altro ché. Scienza, coscienza e soldi Il coraggio si misura così.

L’autore è segretario dello Spi Cgil toscano

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